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Tuffi
Tuffi, Mondiali 2019: le speranze di medaglia dell’Italia. Tocci e Bertocchi difendono il podio da 1 metro, occhio alle gare sincro
Il primo Mondiale di tuffi del nuovo millennio senza Tania Cagnotto (presente dal 2001 a Fukuoka, dove si tornerà proprio nel 2021) segna indubbiamente uno spartiacque tra due ere diverse in casa Italia. In Corea si presenta una squadra azzurra formata da sette elementi (non tanti, indubbiamente, con tre ragazze e quattro maschi), dall’età media decisamente giovane, anche se con diversi atleti già medagliati pure a livello iridato.
Da Gwangju ci salutano i tuffatori #ItaliaTeam! ????
#gwangju2019 @FINOfficial_ pic.twitter.com/k6oTzAgtag
— ItaliaTeam (@ItaliaTeam_it) July 8, 2019
PODIO PER CHI?
Proprio a Budapest 2017 arrivarono due grandi medaglie di bronzo, griffate Giovanni Tocci ed Elena Bertocchi, entrambe dal trampolino 1 metro. Specialità non olimpica, giova ricordarlo. Lo stesso cosentino disputò poi una super gara anche da 3 metri, pagando però a caro prezzo un errore gravissimo, con tuffo nullo e addio all’ultimo atto, dove sarebbe stato senz’altro protagonista. Passato. Vicino, ma passato. Ovvio però che a Gwangju si partirà dai due nomi citati per sognare un altro buon bottino, non semplice questa volta. Perché la concorrenza è cresciuta, perché Giovanni non ha brillato particolarmente in stagione anche se, come ci ha spiegato il ct azzurro Bertone, ha lavorato solo ed esclusivamente per la rassegna iridata, cercando la quadratura ideale del cerchio nel suo programma. Massima fiducia, quindi, solo in Corea si dovrebbe vedere il “vero” Tocci. Elena, purtroppo, a fronte di buoni risultati nella tappa del Grand Prix di Fort Lauderdale e in altre gare di inizio anno, ha dovuto poi combattere contro un problema alla schiena che l’ha tormentata e arrendersi prima di Bolzano, gareggiando solamente nel synchro agli assoluti. Un peccato, perché la milanese allieva di Dario Scola stava superando con costanza quota 300 punti anche dai tre metri e sembrava aver trovato il giusto feeling con la prova olimpica. Adesso è tornata dopo una lunga pausa e sta bene. Le notizie dalla Corea sono confortanti e a questo punto sognare non costa nulla: con Pellacani Elena forma un duo agguerrito e ben assortito dal trampolino 3 metri synchro, dotato di enormi margini di crescita. Chissà che non possa arrivare proprio da questa gara, quella dei trionfi di Cagnotto-Dallapé naturalmente, un’altra enorme soddisfazione in casa azzurra. Il discorso può essere simile per Tocci-Marsaglia, che potenzialmente possono giocarsela con chiunque nel trampolino synchro: certo, di fronte si trovano una concorrenza tremenda e devono imbroccare per forza la gara della vita. Difficilmente vedremo italiani sul podio dalla piattaforma, sia maschile che femminile, anche se nel primo caso esordirà a livello mondiale il 16enne di talento Giovannini, nel secondo ritroveremo l’esperta Noemi Batki, plurimedagliata agli Europei che meriterebbe una super soddisfazione ai Mondiali. Magari la troverà nel synchro, dove può sorprendere insieme a Pellacani, 16enne dal programma infinito a Gwangju: poca considerata, la coppia azzurra non ha poi tanto da invidiare alle migliori al mondo, Cina a parte. In una gara solitamente nemmeno troppo frequentata dal punto di vista numerico, quella appunto a coppie dai dieci metri. E se la sorpresa arrivasse da lì?
Un tuffo nel futuro: Chiara Pellacani | Radio24 @stid69 h1630 #Olympia https://t.co/Rdm5W9QzMx
— Dario Ricci (@dricci73) May 12, 2019
Nel misto, infine, Bertocchi-Verzotto e Verzotto-Batki sono competitivi, ma devono affrontare una concorrenza qualificata che sta anche ‘scoprendo’ sempre di più una gara mai sottovalutata (a dire il vero), nonostante sia relativamente nuova nel panorama tuffistico internazionale. Nulla è impossibile, ma serve una giornata speciale azzurra e magari una “complicata” per un paio di coppie favorite. I tuffatori italiani difficilmente tradiscono nelle grandi manifestazioni, quindi dita incrociate e fiducia nel team del ct Bertone. Anche se, al momento attuale e con tanti giovani lanciati o da lanciare a breve, la dimensione più appropriata sembra essere proprio quella europea, che vedremo (stranamente) dopo i Mondiali, con i campionati continentali previsti a Kiev, dal 5 all’11 agosto 2019.
Discovering world championship ???????????????? #finagwangju2019 #diveintopeace #almostready #pictures #korea https://t.co/dNEcsSQyGM
— Federnuoto (@FINOfficial_) July 10, 2019
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Foto: Bertocchi FB