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Tuffi: Oleksii Sereda, il bambino ucraino di 13 anni che sta incantando ai Mondiali. Un fenomeno di talento e precocità

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Storie di giovani talenti, storie di futuri campioni? Nel mondo dei tuffi non è certo una novità parlare di enfant prodige e di piccoli fuoriclasse che, gareggiando nel mondo dei grandi, qualcosa di bello fanno vedere, promettendo fuochi e fiamme per quel che sarà.

E’ il caso del giovanissimo classe 2005 ucraino Oleksii Sereda, tra i personaggi della rassegna iridata in corso di svolgimento in Corea del Sud. Il ragazzino, che a dicembre compirà 14 anni, ha stupito tutti nel corso di quest’annata e lo ha confermato a più riprese negli Europei giovanili sempre dalla piattaforma. Nel FINA Diving Grand Prix di Rostock (Germania) la sua stella ha iniziato a brillare con un terzo posto, alle spalle del russo Viktor Minibaev e del cinese Song Yuan, ottenendo un punteggio pazzesco di 453.75. Riscontri che si sono ripetuti anche negli Eurojunior a Kazan (Russia), dove sempre dai 10 metri ha fatto la voce grossa. La perla, poi, è arrivata nel sincro dalla piattaforma a Gwangju, dove insieme al connazionale Oleh Serbin si è classificato in quarta posizione, promettendo fuochi e fiamme in vista della gara individuale dai 10 metri, con i preliminari previsti il 19 luglio.

Una storia che si ripete, come detto, ricordando i casi celebri di campioni come il russo Dmitrij Sautin che a 18 anni fu bronzo a Barcellona ’92, oppure il canadese Alexandre Despatie che a soli 13 anni vinse nel 1998 i Giochi del Commonwealth a Kuala Lumpur, dando il via ad una carriera costellata da successi, come i due argenti a Cinque Cerchi dal trampolino 3m ad Atene 2004 e a Pechino 2008 confermano. Di sicuro, il caso più eclatante fu quello della cinese Fu Mingxia che vinse il titolo iridato dalla piattaforma a soli 12 anni a Perth (Australia), laureandosi l’anno successivo a 13 anni e 345 giorni campionessa olimpica sempre dai 10 metri a Barcellona.

Pertanto, Sereda potrebbe appartenere a questa rara stirpe. Non resta che attendere il ticchettio dell’orologio e stare alla finestra.

 

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Foto: Shutterstock

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