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Wimbledon 2019: finisce la corsa di Thomas Fabbiano, continua quella di Cori Gauff
A Wimbledon nella quinta giornata dei Championships una favola si è conclusa mentre un’altra continua quando sembrava anch’essa arrivata al capolinea.
Era dal 1949 che tre italiani non arrivavano al terzo turno (e allora furono addirittura quattro) sull’erba londinese e oggi purtroppo uno dei tre, Thomas Fabbiano, ha dovuto dire addio al sogno di andare ancora avanti nel torneo, fermato dal veterano spagnolo Fernando Verdasco, che lo ha battuto per tre set a zero. Certo, le otto palle del controbreak non sfruttate nel primo set, facenti seguito a un inizio non certo esaltante, e il break di vantaggio non confermato nel secondo lasciano spazio a qualche rimpianto, ma Verdasco si è dimostrato più forte di Fabbiano, che pure ha lottato come un leone. Gli resta comunque la soddisfazione di aver eguagliato la prestazione dell’anno scorso battendo un grandissimo del presente ma soprattutto del futuro come il greco Stefanos Tsitsipas e uno dei più grandi “battitori” di sempre, il croato Ivo Karlovic, che, pur seppellendo il pugliese con 38 ace, ha dovuto cedere alla migliore qualità tennistica complessiva di Thomas.
Cori Gauff invece continua la sua incredibile corsa e oggi per lunghissimi tratti ha dimostrato tutti i suoi 15 anni, quando Polona Hercog l’ha dominata in lungo in largo fino al 6-3 5-2 e match point, ma in quel momento improvvisamente alla slovena è venuto il braccino, mancando anche un’altra palla per chiudere il match sul 6-3 5-3, e stavolta col servizio a disposizione. La 15enne Coco ha annullato entrambe queste occasioni e a quel punto ha cominciato a spingere mentre la sua avversaria non ha più colpito la palla come faceva in precedenza e la vittoria, inevitabilmente, pur con tutta la differenza del mondo in fatto di esperienza (15 anni di età da una parte, 28 dall’altra), ha premiato, in parole povere, quella delle due che è più fuoriclasse: oggi infatti Gauff ha dimostrato, pur chiaramente aiutata dalla sua avversaria, di aver maggiore lucidità, di saper giocare al meglio i punti importanti e anche di non voler arrendersi mai perfino sull’orlo dell’abisso. Ma ora negli ottavi contro Simona Halep, se la romena non si farà sopraffare dalle sue solite paure, per lei sarà durissima.
Venendo alle altre partite, Novak Djokovic ha impiegato due set per venire a capo del giovane polacco Hubert Hurkacz mentre nella sfida tra altri due giovani rampanti il francese Ugo Humbert ha avuto la meglio un po’ a sorpresa sul canadese Felix Auger-Aliassime grazie a ottime attitudini per i campi in erba. Tra le donne Halep ha dominato nel derby fra ex numero 1 la bielorussa Victoria Azarenka, lontanissima dal rendimento dei suoi giorni migliori. Infine, per tornare agli uomini, l’argentino Guido Pella ha eliminato per il secondo anno consecutivo il finalista di dodici mesi prima: nel 2018 era toccato a Marin Cilic, quando il croato si era fatto rimontare due set di vantaggio dopo la prosecuzione del match rinviato al giorno successivo per pioggia, oggi invece il mancino sudamericano non ha lasciato scampo al sudafricano Kevin Anderson, che a causa di un infortunio al gomito che l’ha tenuto fermo quasi quattro mesi, è tornato a giocare solo al Queen’s, all’immediata vigilia di Wimbledon.
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Foto: LaPresse