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Wimbledon 2019: i top 10 sono ancora lontani ma Matteo Berrettini il suo torneo l’ha vinto. Tra le donne solita ecatombe di favorite

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Avevamo detto che i top 10 erano ancora lontani per Matteo Berrettini, che nel live ranking ATP è distante quasi 1000 punti da Fabio Fognini, attuale numero 10 del mondo, ma che questo torneo di Wimbledon era un ideale passaggio di consegne tra il ligure e il romano. Non ci rimangiamo quanto detto, ma purtroppo la sfida di oggi con Roger Federer, nettamente persa per 6-1 6-2 6-2, ha dimostrato quanto i migliori tennisti del pianeta siano ancora troppo distanti per Matteo, soprattutto dal punto di vista dell’esperienza.

Berrettini infatti era al suo primo ottavo di finale in uno Slam, mentre Federer a Wimbledon, dove ha trionfato otto volte, non ne aveva mai perso uno in carriera: già questo sarebbe bastato per intimorire chiunque, in più giocare per la prima volta sul Campo Centrale, il più importante palcoscenico tennistico del mondo, oltretutto contro quello che molti ritengono il più forte della storia, non era assolutamente facile, ma Matteo, dopo essere entrato in campo completamente bloccato per l’emozione, non si è più ripreso, per giunta Roger gli ha concesso solo una palla break in tutto il match.

Detto questo, Berrettini, dato che è un tipo con grandi ambizioni, deve essere giustamente insoddisfatto di come ha giocato, ma il suo torneo l’aveva già abbondantemente vinto, facendo il capolavoro due giorni fa quando ha battuto al quinto set un tennista solidissimo e indomito come l’argentino Diego Schwartzman, che ha ceduto il passo al romano dopo quasi quattro ore e mezza. Questo torneo insomma per Berrettini non deve essere un punto di arrivo ma di partenza verso traguardi più grandi e posizioni ancora migliori nella classifica mondiale.

Non possiamo non dire due parole sull’ecatombe di favorite nel torneo femminile, a fronte dell’imperioso avanzare dei big three in quello maschile: l’australiana numero 1 del mondo Ashleigh Barty ha dimostrato tutti i suoi limiti di mobilità se viene presa a pallate da una come la statunitense Alison Riske, la ceca Petra Kvitova ha evidenziato ancora una volta passaggi a vuoto di cui ha approfittato una Johanna Konta che davanti al pubblico di casa è stata per una volta quasi impeccabile, l’altra ceca Karolina Plisova, fresca vincitrice a Eastbourne, ha invece ceduto per 13-11 al terzo set dopo più di tre ore e un quarto alla connazionale Karolina Muchova.

Se Venus e Serena Williams giocano ancora un motivo ci sarà, ed è che in questo tennis femminile senza dominatrici loro ci possono ancora fare la loro bellissima figura. A meno che non esplodano improvvisamente altre ragazzine come Cori “Coco” Gauff, la 15enne californiana che oggi ha fermato la sua corsa contro Simona Halep ma che in questo torneo ha dimostrato che, se non si perderà tra gli ostacoli del tennis e della vita, il futuro è tutto suo, non a caso al primo turno non ha quasi fatto vedere palla proprio a Venus…

 

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Foto: LaPresse

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