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Wimbledon 2019: la luce di Thomas Fabbiano nel giorno delle sorprese. Il momento no di Zverev e Osaka

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Prima giornata di incontri a Wimbledon e subito l’elenco degli argomenti che nascono da quanto visto in campo si allunga in maniera considerevole, viste anche le teste di serie saltate già in questo lunedì.

Una di queste situazioni, per la felicità dell’Italia, la causa un nostro connazionale: Thomas Fabbiano, che sta facendo suo un ruolo da giocatore che crea fastidio a tanti sull’erba. L’anno scorso contro Stefanos Tsitsipas aveva perso, dopo aver estromesso dal torneo Stan Wawrinka, ma stavolta il greco si è dovuto arrendere in cinque set. Il pugliese non è stato fiaccato dall’ottima settimana a Eastbourne, e nemmeno è stato intimorito dal non aver convertito due match point nel tie-break del quarto set, mentre Tsitsipas non è mai davvero riuscito a sembrare convincente, forse infastidito dal fatto di giocare contro uno degli uomini più in forma del momento, uno di quelli che si preferirebbe sempre evitare nel primo turno. Ora ci sarà la sfida a Ivo Karlovic (che ha battuto il nostro Andrea Arnaboldi, già bravo a passare le qualificazioni), 10 anni e 38 centimetri in più di lui: potrebbe uscirne ancora qualcosa di interessante.

Rimanendo in casa Italia, fa piacere constatare la mantenuta solidità di Andreas Seppi, che punta dritto verso un eventuale terzo turno contro Kevin Anderson: il sudafricano, finalista un anno fa, sembra essere in una buona condizione per essere al rientro dopo mesi di stop, ma bisognerà verificarne lo stato con il passare dei giorni. Perde, invece, Lorenzo Sonego, e quella contro lo spagnolo Marcel Granollers è una sconfitta a sorpresa, dopo il successo ad Antalya. Certamente ha influito il fatto di non aver potuto giocare di martedì, vista la composizione del tabellone, benché l’organizzazione, correttamente, gli abbia concesso di scendere in campo come quarto match sul Court 4. Tuttavia, il nostro giocatore, entrato per la prima volta nei primi 50 del mondo, di motivi per demoralizzarsi non ne ha, avendo ancora davanti un’intera seconda metà di stagione nella quale raggranellare punti e fiducia. Il destino di Paolo Lorenzi era invece segnato, ma ancora una volta, da buon lottatore, il senese ha costretto il russo Daniil Medvedev a restare in campo un po’ di tempo in più del dovuto, nonostante i tre set a zero.

Dal maschile al femminile, c’è da aprire il capitolo Camila Giorgi. Quarti di finale un anno fa, fuori al primo turno oggi. Certo, le attenuanti di un lungo stop dopo il quale ha ricominciato a giocare soltanto a Eastbourne ci sono tutte, e va anche considerata la forza di Dayana Yastremska: l’ucraina, del resto, non è rimasta fuori di molto dalle teste di serie, e inoltre ha dimostrato di saper adattare molto bene il proprio gioco all’erba. Rimane, però, un fatto: l’Italia torna, dopo un anno, a non avere più tenniste nelle prime 50 del mondo, e con ogni probabilità non ne avrà neppure tra le prime 60. E’ un periodo molto difficile per il tennis femminile azzurro, che pure cerca di lottare per avere un futuro tramite tutte quelle giocatrici che sgomitano per entrare nelle posizioni di rilievo, anche grazie alle qualificazioni dei tornei dello Slam.

Il vero risultato inatteso di oggi è quello di Alexander Zverev: fuori al primo turno, come mai gli era capitato a Wimbledon, per mano di Jiri Vesely. Il ceco, arrivato dalle qualificazioni, non sembrava in uno dei suoi momenti migliori, e invece ha saputo ritrovare le giuste sensazioni per togliere al torneo una delle principali stelle. Il tedesco non è proprio riuscito a trovare fiducia sui prati, e non sarà di certo questo pesante scossone ad aiutarlo: l’appuntamento con le partite che contano negli Slam continua a essere rimandato, ma di quanto non si riesce a capire. Ne esce bocciata su quasi tutta la linea l’intera Next Gen, della quale riesce a salvarsi Felix Auger-Aliassime nel derby canadese con Vasek Pospisil (a tal proposito, molto interessante sarà anche la sfida di secondo turno con il promettente francese Corentin Moutet, bravissimo a eliminare uno che di erba se ne intende come Grigor Dimitrov).

Al femminile, lo shock dell’eliminazione di Naomi Osaka in realtà era nell’aria. La giapponese aveva già perso in due occasioni contro la kazaka Yulia Putintseva, e anche in questo caso non è riuscita a sovvertire il trend negativo. Semmai, la più sorprendente delle notizie è la vittoria di Cori “Coco” Gauff, 15 anni, in due set contro una leggenda di Wimbledon come Venus Williams, 39 anni. Per capire la portata dell’impresa, basta leggere i record: più giovane a vincere un match in uno Slam da quando lo fece Anna Kournikova agli US Open 1996, più giovane a farlo ai Championships dal 1991, quando fu la prima versione di Jennifer Capriati a farlo. Chiaramente è molto presto per dire che sia nata una stella, ma siamo di fronte senza dubbio a qualcuna che farà parlare del proprio tennis.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: LaPresse

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