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Atletica, Coppa Europa 2019, il bilancio del dt Antonio La Torre: “Risultato frutto del lavoro di squadra. Sono emersi nuovi leader”
Negli Europei a squadre 2019 di atletica leggera l’Italia ha ottenuto il miglior piazzamento di sempre. Un quarto posto storico, ma che lascia anche un po’ l’amaro in bocca, visto che il podio è sfumato per solo mezzo punto, quello che ci ha sperato dalla Francia. All’indomani della rassegna continentale la Nazionale Italiana può essere comunque sicuramente soddisfatta per i risultati ottenuti.
A tracciare un bilancio sulle prestazioni degli azzurri è il direttore tecnico Antonio La Torre, che ha così dichiarato al sito della FIDAL: “Abbiamo conquistato il quarto posto e non parlerei dei rimpianti per un piazzamento migliore, mancato di mezzo punto o di un punto e mezzo. A tutti avevo chiesto di produrre un risultato di squadra e così è stato. Soprattutto sono emersi nuovi leader, da Davide Re che ha ottenuto due successi in questa edizione tra 400 e staffetta 4×400 metri, a Yeman Crippa sempre più tra i migliori nel mezzofondo prolungato a livello europeo, fino a Luminosa Bogliolo, anche per il modo con cui ha vinto nei 100 ostacoli battendo avversarie di primo piano. Non dimentichiamo le tante altre eccellenti prestazioni, ad esempio Marcell Jacobs secondo nei 100 come Fausto Desalu sui 200 metri. Nell’insieme non c’è stata nessuna clamorosa controprestazione. È stato forte il senso di squadra ed è la cosa su cui vorrei continuare a lavorare”.
La Torre si sofferma proprio sul lavoro di squadra, considerato come componente fondamentale di questo risultato e anche come punto di partenza per il futuro: “In Europa siamo tornati con il lavoro di squadra. Il lavoro di tutti e non di un singolo. Siamo riusciti a ricostruire un ambiente forte, in cui tutti hanno fatto quel qualcosa in più che avevo chiesto prima delle gare e ci ha portato a questo bel risultato. Tante le testimonianze di riconoscimento ricevute dalle altre nazioni, ed è quello che abbiamo fatto anche noi in passato, ad esempio verso i polacchi, i nostri cugini transalpini o altri che hanno saputo comportarsi bene. Adesso dobbiamo rimanere concentrati su noi stessi, perché nessuno ci regala niente, e non sederci. Certo, siamo contenti e consapevoli di quello che abbiamo ottenuto, ma da qui a Doha ci aspetta un altro mondo e vediamo se riusciamo a portare questo piccolo passo avanti anche in quella dimensione”.
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alessandro.farina@oasport.it
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Foto: FIDAL/Colombo