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Atletica, Coppa Europa 2019: LE PAGELLE. Davide Re e Yeman Crippa i fari azzurri. Luminosa Bogliolo: vittoria da big
L’Italia ha chiuso al quarto posto la Coppa Europa 2019 sfiorando un podio storico per solo mezzo punto. Gli azzurri sono andati oltre ogni più rosea aspettativa, seppure con qualche immancabile controprestazione. Ecco tutti i voti ai componenti della squadra italiana con tante belle prestazioni da sottolineare.
DAISY OSAKUE 5: prova nettamente al di sotto delle sue potenzialità. Si era già visto che non era al massimo della condizione ai Campionati Italiani ma, anche non al meglio, aveva la potenzialità per scalare un paio di posizioni.
MAURO FRARESSO 6.5: resta al di sotto dei suoi personali assoluti e stagionali (che poi sono la stessa cosa) ma ottiene un sesto posto non lontano da quelle che erano le aspettative della vigilia. Un risultato pesante per lanciare la squadra azzurra.
FILIPPO RANDAZZO 6.5: merita 8 come i metri che tocca con il primo salto, però la sua gara si ferma lì. Gli altri tre salti sono lontani dall’eccellenza. Serve un po’ più di continuità e di animus pugnandi per essere lì con i migliori. Il quarto posto va comunque bene.
SONIA MALAVISI 7: bravissima nella prima parte di gara con tre tentativi perfetti e il primo posto a 4.36, poi escono le campionesse ma lei supera anche 4.46 e conquista un ottimo quinto posto, al di sopra delle attese.
STEFANO SOTTILE 6.5: buono, buonissimo il piazzamento, un po’ deludente la misura, 11 centimetri sotto al personale e miglior prestazione mondiale stagionale fatta segnare due settimane fa ai campionati italiani. Gli manca la confidenza con le grandi sfide internazionali, ma la stoffa c’è.
ZAYNAB DOSSO 6.5: buona la prova dell’azzurra che centra la finale attraverso il ripescaggio del tempi e poi si tiene alle spalle tre avversarie con un buon 11”70. Prova un po’ meno incisiva nella 4×100.
MARCO LINGUA 6: a 41 anni è ancora lì a giocarsela con atleti che potrebbero essere suoi figli o giù di lì. Stavolta niente miracoli. Misura non straordinaria ma punti importanti per la classifica azzurra in una specialità in cui non si trova il suo successore.
ELOISA COIRO 6: l’undicesimo posto è pesante per la rincorsa al podio della squadra ma merita una sufficienza piena perché non è facile migliorare il personale in queste occasioni, quando si debutta con la maglia azzurra a questi livelli. Da rivedere nel mezzofondo.
MARCELL JACOBS 8: se la gioca alla pari con un avversario di rango come Vicaut e cede solo nel finale al rivale e anche al risentimento muscolare che non lo fa correre tranquillo e libero. Bravissimo in semifinale quando il vento non è un fattore e arriva un ottimo 10”09.
AYOMIDE FOLORUNSO 6.5: non è al meglio e si vede. Sbaglia tantissimo nel finale dei 400 ostacoli e compromette una prova fino al rettilineo finale di spessore in una delle gare più trafficate della tre giorni polacca a livello di campionesse presenti. Si rimette in carreggiata con la buona prestazione della 4×400 e merita un voto positivo.
DAVIDE RE 9: strepitoso nei 400 dove lascia sul posto tutti i rivali ma ancora più straordinario in staffetta quando piazza una rimonta epocale contro i francesi e li batte con 4 centesimi di vantaggio sul filo di lana. Tre giorni esaltanti per l’uomo di riferimento dell’atletica azzurra in questo momento.
ISABEL MATTUZZI 5.5: non una gara indimenticabile per la siepista italiana che si stacca ben presto dal gruppo di testa e poi fa gara di rimonta andandosi a prendere un nono posto tutto sommato accettabile. Si poteva fare qualcosa di più.
MARCO FABBRI 5: un sesto posto deludente. Nel secondo lancio chiude la rincorsa fuori dalla pedana ma supera i 20 metri per una misura che evidentemente aveva nelle braccia ma che non arriva. Era da primi quattro ma si deve accontentare del sesto posto.
YEMAN CRIPPA 8.5: perfetto nei 5000. Lascia sfogare gli avversari nella prima parte e poi fa un po’ quello che vuole andandoli a riprendere e battendo tutti prima sul terreno del ritmo e poi su quello della volata. Prova la carta cambio di ritmo anche nei 3000 ma lì è più difficile staccare i rivali accreditati che infatti non mollano e lo battono in volata, ma il quarto posto è comunque un buon risultato.
OTTAVIA CESTONARO 8: una delle sorprese in positivo di questa Coppa Europa. Migliora il personale con 14.18 e un metro di vento a favore e chiude con un gran terzo posto la gara del triplo. Atleta su cui puntare.
MARIA BENEDICTA CHIGBOLU 7.5: doppio podio e non è poco. Terza dietro a due super campionesse come Sprunger e Swiety Ersetic con cui se la gioca fino in fondo nei 400 e importantissima al lancio anche per il terzo posto della 4×400. Una sicurezza.
CAROLINA VISCA 5.5: è giovanissima e forse ha pagato in termini di emozione ma ha nelle braccia misure molto migliori rispetto a quelle fatte segnare nella gara del giavellotto che la vede chiudere al settimo posto.
MARTA ZENONI 7.5: è la media fra il 9 dei 3000 e il 6 dei 1500. Il suo impatto con la Coppa Europa è devastante. Gara al limite della perfezione sui 3000 e secondo posto da urlo con un grande finale e autorità da vendere. Una fatica che presenta il conto nei 1500 quando fa gara di retrovia e non le riesce il cambio di passo decisivo il giorno prima, ma va benissimo così.
MATTEO SPANU 6: un gran giro finale dopo un po’ difficoltà nella prima parte dei 1500. Gli frutta un ottavo posto insperato che vale punti preziosi. Da rivedere.
CLAUDIO STECCHI 7.5: gara di tutto rispetto per l’azzurro che si lascia alle spalle i problemi fisici e torna d’incanto quello che ha fatto sognare con 5.80. Oggi si ferma a 5.66 per un quinto posto che vale tanto.
FABRIZIO SCHEMBRI 5.5: sono lontani i bei tempi in cui se la giocava ad altissimi livelli con Donati e Greco. Si deve accontentare di un modesto per lui 16.10 che gli frutta l’ottavo posto. Si poteva fare meglio.
ALESSIA TROST 7.5: tante, troppe volte non ha risposto presente nei momenti fondamentali della carriera ma stavolta c’è eccome. Torna su livelli di eccellenza con 1.94, forse sente meno la pressione, forse ha finalmente trovato la quadratura tecnica e mentale. Staremo a vedere: per ora l’1.94 c’è e ne segna la rinascita.
HASSANE FOFANA 5.5: il sesto posto non può accontentarlo così come il tempo di 13”78, lontano dai suoi migliori e segnale che la condizione non è quella dei giorni migliori.
LUMINOSA BOGLIOLO 9: vittoria di grande spessore perché ottenuta contro due rivali di alto livello come Roleder e Koleczek. C’è il crono e soprattutto c’è una determinazione e una cattiveria agonistica non scontata che le permettono di gettarsi sul traguardo un millimetro prima delle rivali. Grande risultato.
SARA FANTINI 7.5: che brava la martellista azzurra. Gara solida, di continuità e con miglioramenti in corsa. Tiene la scia delle più forti e tiene dietro le dirette rivali. Quarto posto che vale un podio.
SIMONE BARONTINI 6.5: anche qui c’è tanta determinazione nella gara del mezzofondista azzurro che sembra fuori dai giochi a un certo punto ma trova la rimonta finale che gli frutta un buonissimo sesto posto. L’Italia che piace è anche questa.
AHMED ABDELWAHED 7: se non puoi vincere almeno pareggia, recitava un vecchio tecnico di calcio e il suo quinto posto vale un pareggio in trasferta perché i più forti impongono al 3000 siepi un ritmo troppo alto per l’azzurro che tiene nel mirino la quinta piazza e la conquista con autorità.
CHIARA ROSA 6.5: la guerriera spara subito la cartuccia a disposizione e porta a casa un nono posto che non sembra granché, ma che è il risultato che ci si auspicava e che non era affatto scontato.
GLORIA HOOPER 5.5: troppo poco il settimo posto con un crono da 23”46 nella finale dei 200. Parte male ma non è una novità e stavolta il rettilineo non le rende giustizia. Deludente.
ESEOSA DESALU 7.5: sfiora la vittoria e porta a casa un ottimo secondo posto. Ingaggia la lotta con il britannico Kilty che riesce a vincere sul filo di lana prima di infortunarsi. Non è la sua migliore versione ma nelle difficoltà riesce ad esaltarsi.
TANIA VICENZINO 5.5: gara in crescendo, è vero, ma su misure modeste che non le permettono di entrare in lotta per le posizioni che contano nel salto in lungo. Un piazzamento migliore era alla sua portata. Manca qualcosa.
FRANCESCA TOMMASI 7: una gara intelligente e coraggiosa. Si lascia staccare e tiene nel mirino il quinto posto. Sfiora addirittura la quarta piazza con un gran finale che non è certo la specialità della casa. Bella prova anche dal punto di vista tattico.
GIOVANNI FALOCI 7.5: altra gara che esalta perché va in progressione e trova un terzo lancio da quarto posto con carattere e senza farsi prendere dallo sconforto quando viene superato dallo spagnolo Martinez. Applausi.
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Foto: FIDAL / Colombo