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Atletica, Diamond League 2019: fuochi d’artificio al Letzigrund. Duello fantascientifico Warholm-Benjamin nei 400 ostacoli

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Il celebre Stadio Letzigrund di Zurigo è stato teatro delle grandi sfide della prima finale della Diamond League 2019, il massimo circuito itinerante di atletica leggera. Nella rinomata tappa elvetica sono stati assegnati 16 diamantoni. Gli atleti più forti di questa manifestazione, nelle 16 specialità in programma, si sono dati battaglia nel tradizionale Weltklasse. Gli altri 16 vincitori verranno premiati nel corso della seconda finale in programma a Bruxelles, prevista il 6 settembre. I vincitori, nella cosiddetta “Mecca dell’atletica” (visti i 25 record del mondo stabiliti in questo impianto), hanno ricevuto i trofei della gioielleria Beyer, un assegno da 50000 dollari e la wild card per partecipare di diritto ai prossimi Mondiali di Doha (28 settembre-6 ottobre). Ricordiamo che in finale si riparte da zero: chi vince l’atto conclusivo si aggiudica direttamente il diamantone senza tenere in considerazione i risultati precedenti.

Nel salto triplo donne la giamaicana Shanieka Ricketts si aggiudica la prova con il primato stagionale di 14.93 a precedere la venezuelana Yulimar Rojas (14.74) e la cubana Liadagmis (14.49). Nel salto in alto maschile l’ucraino Andriy Protsenko (2.32) si è aggiudicato la prova precedendo l’australiano Brandon Starc (2.30) e il bulgaro Tihomir Ivanov (2.30).

Nel salto con l’asta i sei metri vengono solo accarezzati: l’americano Sam Kendricks raggiunge 5.93 e centra il successo in maniera piuttosto netta. Alle sue spalle troviamo lo svedese Armand Duplantis (5.83), il polacco Piotr Lisek (5.83) e all’altro americano Cole Walsh (5.83). Nel lancio del giavellotto femminile Lyu Huihui raggiunge la misura di 66.88 battendo l’australiana Kelsey-Lee Barber (64.74) e la ceca Nikola Ogrodnikova (63.05). Nei 400 metri donne Salwa Eid Naser dà seguito ai favori del pronostico e conferma il suo status di imbattibilità che dura da tredici mesi: per lei successo con il tempo di 50.24 davanti all’americana Shakima Wimbley (50.20) e all’olandese Lisanne de Witte (51.53). Negli 800 metri uomini Donovan Brazier (1:42.70) si impone allo sprint nei confronti di Nijel Amos (1:42.98) e del canadese Brandon McBride.

Nei 3000 siepi femminili è dominio del Kenya con Beatrice Chepkoech che con il crono di 9:01.71 si impone davanti alle connazionali Hyvin Kiyeng (9:03.83) e Norah Jeruto (9:05.15). Superba la prova della bahamense Shaunae Miller-Uibo che fa suoi i 200 metri donne in 21.74 precedendo la britannica Dina Asher-Smith (22.08) e la giamaicana Elaine Thompson (22.44). Nel salto in lungo maschile il cubano Juan Miguel Echevarria raggiunge gli 8.65 prevalendo nel confronto con il sudafricano Ruswahl Samaai (8.20) e con il giamaicano Tajay Gayle (8.20). Nei 1500 metri donne l’olandese Sifan Hassan (3:57.08) ha ottenuto il successo davanti alla tedesca Konstanze Klosterhalfen (3:59.02) e alla canadese Gabriela Debues-Stafford (3:59.59).

L’estone Magnus Kirt (89.13) è il migliore nel lancio del giavellotto, raggiungendo la misura di 89.13, precedendo di pochissimo il rappresentante di Cina Taipei Chao-Tsun Cheng (89.05) e il tedesco Andreas Hofman (87.49). I 400 ostacoli femminili sono territorio di conquista della statunitense Sydney McLaughlin (52.85) che ha battuto le connazionali Little (53.86) e Muhammad (54.13). Negli attesi 100 metri uomini orfani di Chris Coleman, l’americano Noah Lyles fa la voce grossa in 9.98 battendo il cinese Xie Zhenye (10.04) e il giamaicano Yohan Blake (10.07). I 5000 metri maschili sono stati ad appannaggio dell’ugandese Cheptegei (12:57.41), impostosi davanti all’etiope Hagos Gebrhiwet (12:58.15) e al keniano Kimeli (12:59.05). Infine arriva una chiosa d’autore nei 400 ostacoli maschili con il norvegese Karsten Warholm che infrange la barriera dei 47″ e realizza il crono di 46.92 precedendo in un confronto all’ultimo sangue l’americano Rai Benjamin (46.98).

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: LaPresse

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