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Basket: DJ Cooper “incinto” all’antidoping, aveva presentato le urine di un’amica. Due anni di squalifica

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Se non è uno dei più assurdi casi mai capitati nella storia dell’antidoping in qualsiasi sport, ci siamo davvero molto vicini. Il protagonista della vicenda in essere è l’americano DJ Cooper, giocatore con un passato professionistico tra Grecia, Russia e più recentemente Francia.

Il ventottenne di Chicago, dopo una partita, si è trovato a dover sostenere un test antidoping. Tutto normale fino al test delle urine, che ha rivelato una verità sconcertante: la presenza di GHC, un ormone che viene prodotto dalla placenta quando è in corso una gravidanza. Problema: chiaramente, non è un essere umano di sesso maschile quello che può rimanere incinto. Si è scoperto che Cooper, per non rischiare, aveva sostituito le proprie urine con quelle di un’amica, che evidentemente non sapeva di essere in attesa di un nascituro. La FIBA ha preso le inevitabili contromisure nella forma di una squalifica di due anni a partire dal 24 giugno 2018: lo stop effettivo, dunque, è di poco più di dieci mesi, dato che potrà rientrare in campo nel giugno inoltrato del 2020.

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Credit: Ciamillo

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