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Basket, Torneo di Shenyang 2019: Italia, basteranno Gallinari e Datome per trovare un’identità? Mondiali alle porte, tante lacune da camuffare

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Al torneo AusTiger 2019 l’Italia ritroverà Danilo Gallinari e Gigi Datome, una notizia molto buona a pochi giorni dai Mondiali, se non altro per riuscire a ritrovare un po’ dell’efficacia offensiva rimasta ampiamente inespressa lungo tutta la parte europea della preparazione per la rassegna iridata.

Con l’ingresso del giocatore degli Oklahoma City Thunder e di quello del Fenerbahce, infatti, si potrà capire, se non quanto vale davvero l’Italia con questo roster, perlomeno come e quanto cambiano gli equilibri all’interno del gruppo azzurro. A trarne vantaggio può certamente essere Marco Belinelli, che non deve più essere costretto a fungere da primo violino offensivo, con le immaginabili conseguenze sul gioco della squadra di Meo Sacchetti. Questi vantaggi, peraltro, possono essere condivisi da altri membri del roster dell’Italia.

Il problema rimane uno, e grande: sotto canestro. Paul Biligha non può certamente bastare a contenere giganti come, per esempio, Nikola Jokic. E allora nasce la provocazione: e se a marcarlo fosse proprio Gallinari? Chissà se Sacchetti padre cercherà di mettere in scena questa mossa già a Shenyang, per poi riproporla a Foshan contro uno dei centri più devastanti dell’intera NBA. Non è una soluzione definitiva, e non può esserla, ma lo si può considerare quantomeno un tentativo di mettere una toppa a un problema cronico, quello dei lunghi che mancano dall’era di Roberto Chiacig e poi Denis Marconato, due che forse non erano fenomeni, ma interpretavano perfettamente lo spirito del ruolo. Rispetto a squadre come la Serbia e, in questo torneo, la Francia, manca inoltre una panchina formata dall’anello di mezzo tra NBA e Serie A, l’Eurolega, più ancora dell’EuroCup, dove ormai non molti giocatori italiani riescono a emergere per una molteplicità di ragioni. E la possibilità di compensare questo gap con lo spirito battagliero, che comunque l’Italia ha, è piuttosto ridotta, anche se coach Sacchetti cercherà di trovare in ogni modo una soluzione prima a questo problema e poi a quello legato a un’intensità che va e viene.

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federico.rossini@oasport.it

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Credit: Ciamillo

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