Formula 1
Daniil Kvyat F1, GP Ungheria 2019: “Voglio confermarmi dopo il podio di Hockenheim, ora mi sento un pilota migliore”
Il fine settimana del Gran Premio di Ungheria 2019 di Formula Uno ha preso il via con la consueta conferenza stampa iniziale, nella quale spiccava su tutti il sorriso di Daniil Kvyat e non solo perchè una settimana fa è diventato padre. Il russo, nell’ultimo weekend, ha compiuto una vera e propria impresa, portando la sua Toro Rosso fino al terzo posto del Gran Premio di Germania, nella folle lotteria di Hockenheim, alle spalle di mostri sacri come Max Verstappen e Sebastian Vettel. Un mix di emozioni che l’ex Red Bull prova a spiegare a parole: “Dopo quanto successo nello scorso weekend ora sono tornato sulla terra – sorride – Sono qui all’Hungaroring concentrato sull’evento, ma posso assicurarvi che ho vissuto una settimana incredibile. Sabato sera ho avuto la splendida notizia di essere divenuto padre e che la piccola stava bene, ma il giorno dopo c’era un gara da disputare. Per come è andata posso dire che si sia conclusa alla grande, sono salito addirittura sul podio, un risultato eccezionale e una sensazione fantastica”.
Le ore successive come si sono svolte? “Appena concluso il Gran Premio ed i convenevoli sono corso subito in ospedale per andare a conoscere la piccola ed a salutare mia moglie, devo dire che non ho dormito moltissimo – scherza – Dopodiché sono tornato a casa e subito ripartito per l’Ungheria. Sinceramente non ho avuto troppo tempo per allenarmi o prepararmi per questo appuntamento, ma credo sia comprensibile”.
Un risultato clamoroso e storico per la scuderia di Faenza quello ottenuto domenica, che non era in grado di centrare un podio dal Gran Premio d’Italia di Monza del 2009 quando lo stesso Vettel dominò la gara sotto la pioggia, andando a centrare il primo successo in carriera, suo e del team romagnolo. I festeggiamenti sono stati notevoli, ma è arrivata anche una telefonata da Helmut Marko? “No – è netto il russo – per come è stato accolto questo risultato dovreste dirmelo voi. Ad ogni modo si tratta del primo podio dopo 11 anni e ovviamente tutti nel team erano molto contenti. Quando ho tagliato il traguardo l’emozione è stata indescrivibile, come tutte le ore successive che mi sono voluto godere al massimo”.
E pensare che, qualche stagione fa, tutto sembrava finito con l’appiedamento da parte della Red Bull. “Non è stato facile ripartire, ma è stato fondamentale rendermi conto dei punti sui quali migliorare come persona e come pilota. Perdere il sedile in F1 è stata una brutta botta e, se devo essere sincero, temevo che la mia carriera in questa categoria si fosse conclusa. Quando invece è arrivata la chiamata mi sono preparato nel migliore dei modi a livello psicologico in primo luogo e penso che stia dando i propri frutti, con un lavoro anche con il team perfetto. Diciamo che, rispetto al passato, mi sento un pilota migliore ed è importante dimostrarlo con i fatti e con buoni risultati”.
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alessandro.passanti@oasport.it
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