Ciclismo
Davide Cassani: “Il percorso di Tokyo 2020 è duro, Alaphilippe favorito. Pozzovivo e Aru da classifica alla Vuelta”
Lo scorso 21 luglio si svolse a Tokyo un test event sul percorso che nel 2020 ospiterà la prova in linea su strada di ciclismo alle Olimpiadi. In un contesto concorrenziale non di primissimo piano, l’Italia conquistò la prima e la seconda piazza con Diego Ulissi e Davide Formolo.
Più che per il risultato in sé, l’appuntamento era servito al ct Davide Cassani per constatare personalmente le insidie di un tracciato selettivo, con salite come Fuji Sanroku, Mikuni Pass (6,5 km al 10,6% di pendenza media, con punte del 22%) e Kagosaka Pass che renderanno la corsa elettrizzante ed aperta a scenari differenti (clicca qui per il percorso ai raggi X).
“E’ un percorso impegnativo, con 4500 metri di dislivello. In più, a rendere la corsa dura, potrà essere il caldo umido tipico in Giappone nel mese di luglio.
L’ultima salita è lontana dal traguardo, dalla cima mancheranno circa 22 km all’arrivo, ma poi c’è una lunga discesa, recuperare non sarà facile. Io penso che alla fine sarà un gruppetto a giocarsi la vittoria“, il parere di Cassani.
Il 58enne romagnolo ha già individuato il favorito numero uno della prova a cinque cerchi: “Senz’altro Julian Alaphilippe. Non sarà facile staccarlo in salita. Se non si sta attenti, anzi, potrebbe essere lui a staccare tutti…“.
Il ct si è poi soffermato su alcuni tra i papabili capitani dell’Italia: “E’ ancora presto per capire da chi sarà composta la squadra. Potrebbe essere un percorso adatto a Vincenzo Nibali, anche a Davide Formolo che ha dimostrato di andare forte nelle corse di un giorno“.
Cassani si è poi proiettato sull’imminente Vuelta a España 2019, individuando alcuni azzurri in grado di puntare a posizioni di rilievo nella generale: “Io penso che Domenico Pozzovivo alla Vuelta possa fare classifica. Di piazzamenti ne ha già ottenuti tanti in carriera e anche l’anno scorso al Giro d’Italia era stato molto bravo da capitano. Da Fabio Aru mi aspetto un miglioramento: se al Tour è finito nei 15, alla Vuelta mi piacerebbe vederlo nei primi 5. Non so se Davide Formolo farà classifica, di sicuro però sarà uno dei corridori più importanti per l’Italia“.
Alcuni tra i giovani italiani più promettenti sono stati ingaggiati da importanti squadre del World Tour. Segnali positivi che il commissario tecnico accoglie col sorriso: “Abbiamo 53 corridori nel World Tour, nessuna nazione può vantare un numero così ampio. Certo, sarebbe importante avere una squadra italiana nel World Tour. Andrea Bagioli è finito alla Deceuninck, Samuele Battistella e Matteo Sobrero alla Dimension Data: i giovani stanno crescendo“.
federico.militello@oasport.it
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Foto: Valerio Origo