Formula 1

F1, GP Ungheria 2019: il dualismo Leclerc-Vettel affascina ma la velocità della Ferrari preoccupa

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28 millesimi, meno di un battito di ciglia, una grandezza insignificante: questo il distacco tra il monegasco Charles Leclerc e il tedesco Sebastian Vettel al termine delle qualifiche del GP d’Ungheria, dodicesimo round del Mondiale di F1. Sul tracciato dell’Hungaroring le due Rosse si sono contese il quarto e il quinto posto del time-attack e il dualismo tra i due alfieri di Maranello si è animato.

I sostenitori di Leclerc, che già hanno dato il benservito a Seb da qualche tempo, si erano un po’ preoccupati di vedere il loro idolo schiantarsi con il posteriore della macchina in uscita dell’ultima curva della pista magiara. Solo un brivido. La monoposto ha tenuto botta e Charles ha potuto fare quello che gli riesce meglio: essere veloce. Missione compiuta per il pilota del Principato e sfida interna vinta contro il quattro volte iridato. Un riscontro che ha dato conforto ai supporters di “Carletto” ma di fatto trattasi di “guerra dei poveri”.

Sì perché il Cavallino è molto poco Rampante e nell’attacco al tempo odierno la SF90 ha palesato le solite criticità nei tratti guidati. Non va questa macchina in curva e sul tortuoso circuito ungherese ciò si è evidenziato. Se si va ad analizzare il secondo e terzo settore, la “creatura” italiana ha accusato da Red Bull e da Mercedes 6/7 decimi di ritardo. Si sapeva e, forse, si temeva che sarebbe stata dura ma, di fatto, al di là delle dichiarazioni del Team Principal Mattia Binotto, i miglioramenti non sono stati sufficienti e, anzi, è arrivato il sorpasso di Milton Keynes, come le due vittorie di Max Verstappen in Austria e in Germania, associate alla pole odierna, dicono piuttosto chiaramente.

Domani, dunque, la Ferrari affronterà una corsa in salita e recuperare posizioni appare assai complesso. La pausa estiva, che seguirà, probabilmente servirà per riordinare le idee e iniziare a concentrarsi meglio sul progetto 2020.

 

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