Formula 1
F1, GP Ungheria 2019: la Ferrari ritroverà il successo a Budapest prima della pausa estiva? Mercedes favorita
Il Circus della F1 è al giro di boa. Dopo il caotico GP di Germania, ad Hockenheim, è la volta dell’appuntamento a Budapest (Ungheria). Si è reduci dal secondo successo stagionale dell’olandese Max Verstappen, abile ad approfittare dei tanti episodi della corsa tedesca e a centrare una vittoria significativa che conferma le sue grandi qualità di pilota al volante della RB15.
Per la Ferrari una chance sprecata. Non basta infatti la grande rimonta del tedesco Sebastian Vettel (secondo) a nascondere i problemi di affidabilità delle qualifiche e alcuni errori strategici e al pit-stop in gara. La scuderia di Maranello, di fatto, ha visto prolungarsi il digiuno da vittorie che ormai dura da 14 weekend. Esattamente 284 giorni sono trascorsi dall’ultimo trionfo del Cavallino Rampante, firmato da Kimi Raikkonen ad Austin (Stati Uniti).
Pertanto, il fine settimana magiaro deve rappresentare un punto di discontinuità in un’annata deludente, dominata in gran parte dei casi dalla Mercedes, fatta eccezione per i centri di Verstappen in Austria e appunto in Germania. L’obiettivo però non sarà facile da centrare. Il tracciato dell’Hungaroring è una delle piste più lente del campionato essendo formata da curve molto strette e tortuose: richiede alto carico e buon bilanciamento aerodinamico per avere stabilità in frenata. Caratteristiche che, sulla carta, dovrebbero sorridere alle Frecce d’Argento, per quanto si è notato sino ad ora.
E’ anche vero che ad Hockenheim la SF90 è parsa migliorata in alcuni aspetti critici in curva. Una piccola modifica sulla sospensione anteriore ha permesso ai piloti della Rossa di sfruttare meglio le gomme, perdendo decisamente meno rispetto ai rivali nei tratti guidati. In questo senso la prova ungherese rappresenterà un test probante. La Ferrari metterà, inoltre, in pista alcune novità aerodinamiche all’altezza delle pance per avere un comportamento altamente efficiente. Le temperature su questo circuito, solitamente, sono molto alte e il degrado degli pneumatici non affatto trascurabile. Pirelli ha messo a disposizione la gamma intermedia (C2, C3, C4) e i team dovranno prestare particolare attenzione alle sollecitazioni in frenata, in uscita di curva e lateralmente negli improvvisi cambi di direzione.
E poi c’è anche il fattore “Hamilton”. L’anno passato il britannico ha ottenuto la sua sesta vittoria in Ungheria. Un ruolino di marcia notevolissimo, che lo ha visto mancare un piazzamento fra i primi sei solo quando ruppe il cambio della sua McLaren nel 2010. Non è un caso, infatti, che il cinque volte iridato sia salito sul podio ben 7 volte su 12 all’Hungaroring. La Ferrari, da par suo, spera di replicare le vittorie del 2015 e del 2017 con Vettel per dare un connotato diverso all’intera annata.
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