Formula 1
F1, Mondiale 2019: Ferrari, ora sei la terza forza dietro Mercedes e Red Bull. Lo sviluppo non ha funzionato, Spa e Monza non possono bastare
61 e 65. No, non sono numeri da giocare sulla ruota di Roma o Firenze, ma su quella di Maranello. E non si tratta di qualcosa di positivo o che possa portare una vincita (visto che siamo in piena febbre da Superenalotto) ma sono un vero e proprio campanello d’allarme. Si tratta, infatti, dei distacchi in secondi accusati a Budapest rispettivamente da Sebastian Vettel e Charles Leclerc nei confronti di Lewis Hamilton. Solo per un puro caso (un secondo pit stop finale) anche Max Verstappen non ha tagliato il traguardo con un minuto di vantaggio sulle due Rosse.
Un risultato quanto mai negativo e preoccupante per il team di Maranello. Una stagione che aveva preso il via con tanti sogni si è immediatamente trasformata in un lungo inseguimento ad un avversario che andava, e va, al doppio della velocità. Il Mondiale 2019 di Formula Uno assomiglia sempre più ad una salita alpina del Giro d’Italia. Con la Mercedes davanti a dettare il ritmo in maniera inesorabile, senza mai alzarsi sui pedali ma procedendo senza intoppi, mentre la Ferrari continua a provare lo scatto, finendo fuori giri e venendo stacca e, ora, superata anche dalla Red Bull, che questa salita l’aveva presa già distaccata, ma ora andando su del suo ritmo sta risalendo la china.
La sensazione di affanno per il team con il Cavallino Rampante è netta. Ogni tentativo di sviluppo è andato a finire come un buco nell’acqua e non ha dato la minima spinta per provare nuovamente a cambiare passo e morale. O, per meglio dire, tutti gli aggiornamenti portati hanno permesso alla SF90 di progredire, ma meno velocemente dei rivali. La Mercedes, per esempio, ha rasentato la fantascienza quest’anno. Dopo una prima settimana dei test di Barcellona a dir poco complicata, ha portato subito in pista la versione 2.0 e ha iniziato a dominare. La Red Bull, dopo le enormi difficoltà iniziali ha bruciato le tappe e già in Australia aveva una monoposto performante.
La Ferrari no. La Rossa si è liquefatta sin da Melbourne. A parte rare occasioni, quando cioè il layout del circuito lo permetteva, non è mai stata in grado di competere lungo tutto il corso del weekend, aggiungendo anche errori assortiti che hanno reso ancor più arduo il compito. Dopo tanti sogni e speranze, quindi, il team emiliano ora rischia seriamente di ritrovarsi come la terza forza del Mondiale, e il primo stint del GP di Ungheria percorso sui tempi delle McLaren non può certo far ben sperare per il futuro. Non rimangono che Spa e Monza per raddrizzare almeno in parte, un campionato ampiamente insufficiente. Fallire anche quella doppia opportunità porterebbe il 2019 ad uno degli anni più neri per la Ferrari e, con molta probabilità, allo zero nella casella delle vittorie. E pensare che durante i test invernali…
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alessandro.passanti@oasport.it
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