Formula 1
F1, Mondiale 2019: la peggior Ferrari da 5 anni. SF90 nata con lacune strutturali irrisolte. Un grande motore non può bastare
Il Mondiale 2019 di Formula Uno aveva preso il via con una Ferrari pronta a proseguire nella scia delle due ultime stagioni e, quindi, ad essere protagonista contro la temibile Mercedes. Negli ultimi due campionati la monoposto di Maranello si era sempre dimostrata competitiva e pronta a vincere in ogni circuito ma, per un motivo o per un altro, aveva sempre fallito l’obiettivo.
La speranza di tutti era che la SF90 fosse la perfetta evoluzione della SF70H e SF71H e, invece, ha mosso dei passi indietro notevoli sotto diversi punti di vista. L’azzardo provato dagli ingegneri si è rivelato un buco nell’acqua con alcuni settori che hanno vissuto una involuzione preoccupante. Solamente la Power Unit (che sarà ulteriormente potenziata in vista di Spa) si è confermata e, anzi, ha proposto la Rossa come migliore vettura a livello di velocità pura. Quasi sempre, infatti, le vetture con il Cavallino Rampante sono le migliori a livello di prestazioni sui rettilinei, ma è troppo poco per tenere testa a Mercedes, ed ora anche Red Bull.
Puntare così apertamente solo su questo aspetto ha ridotto drasticamente le piste nelle quali Charles Leclerc e Sebastian Vettel potevano puntare al successo, dato che in circuiti come Barcellona, Monaco, Le Castellet o Budapest, i rivali facevano il vuoto in curva, talvolta con percorrenze di 10kmh più veloci. Anche a livello di gomme e retrotreno, inoltre, le monoposto tinte di rosso sono peggiorate, proponendo il rischio di una annata che si potrebbe concludere senza nemmeno un successo.
Per tornare ad un record simile bisogna risalire fino al 2016 quando Vettel e Kimi Raikkonen chiusero con la miseria di 9 podi e ben 7 ritiri, mentre in questo 2019 i piloti di Maranello viaggiano con già 10 podi all’attivo. Rispetto a quattro anni fa, tuttavia, il percorso era pressoché sovrapponibile, prima di un crollo verticale dopo il ritorno dalle vacanze estive.
L’andamento di questa stagione, tuttavia, è decisamente peggiore rispetto alle due ultime annate. Nel 2017 per esempio la Ferrari totalizzò 5 vittorie (tutte con Vettel) e ulteriori 15 podi, mentre dodici mesi fa il computo parlava di 6 successi e altri 17 arrivi sul podio. La scuderia emiliana, quindi, a livello di risultati sta vivendo un vero e proprio passo indietro che dovrà essere arrestato dalla ripartenza con Belgio e Monza, due piste ideali per la SF90. Il 2016 rimarrà lontano a meno di disastri nelle ultime nove gare, mentre il 2014 vero e proprio “annus horribilis” con appena due podi, speriamo che non sarà mai più riproposto.
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alessandro.passanti@oasport.it
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