Ciclismo
Felice Gimondi, il funerale del Campionissimo: l’ultimo saluto a un fuoriclasse indimenticabile
Lacrime, cordoglio, dolore, tristezza. Sentimenti unanimi per la scomparsa di Felice Gimondi, oggi si è celebrata la funzione funebre del celeberrimo ciclista che è scomparso la scorsa settimana a Giardini Naxos mentre stava facendo un bagno in mare. Un tragico avvenimento che ci ha privato di un autentico fuoriclasse, un punto di riferimento del ciclismo internazionale, un uomo prima che un atleta capace di appassionare una Nazione intera e di raccogliere l’affetto di tutta la gente. La Chiesa di Sant’Alessandro Abate a Paladina (paesino di 4000 abitanti in provincia di Bergamo dove Gimondi viveva insieme alla moglie Tiziana, lui era nato a Sedrina e da ragazzo aveva vissuto ad Almè sempre in Val Brembana) era letteralmente gremita e sul piazzale erano presenti circa 2000 persone che hanno voluto dare il loro ultimo saluto al compianto fuoriclasse del pedale.
Felice Gimondi se ne è andato, lo ha fatto in silenzio lasciando un vuoto enorme nel cuore di tutti i tifosi, gli appassionati del ciclismo, i grandi del passato. Il suo grande rivale Eddy Merckx, il Cannibale con cui ha dato vita a un duello epico tra gli anni ’60 e ’70, non è invece riuscito a presenziare al funerale perché afflitto dal dolore ma ha chiamato la famiglia del defunto e ha espresso più volte la propria vicinanza da vero amico. Presenti invece tutte le altre figure di spicco del ciclismo che conta, del presente e del passato: da Moser a Saronni, da Adorni a Cassani giusto per citarne alcuni. Un gigante ci ha detto addio lasciando su questa terra una serie di imprese fantasmagoriche e di insegnamenti umani che non verranno mai dimenticati: tre vittorie al Giro d’Italia (1967, 1969, 1976), il Tour de France 1965, la Vuelta di Spagna 1968 ma anche il Mondiale 1973, la Milano-Sanremo del 1974, la Parigi-Roubaix del 1966, il Giro di Lombardia nel 1966 e nel 1973.
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Foto: Lapresse