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Ciclismo

G.S. Mastromarco-Sensi: i giovani talenti coltivati da Vincenzo Nibali. Da Garbiele Benedetti a Tommaso Nencini

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La G.S Mastromarco-Sensi-Nibali è una squadra storica della categoria elite-U23 italiana. Oltre 15 anni fa lanciò un certo Vincenzo Nibali, il quale, dal 2018, è diventato sponsor del team. Il suo roster, in questo 2019, è uno tra i più giovani in circolazione. Innanzitutto poiché al suo interno non sono presenti elite, ma solo U23 (dunque nati tra il 1997 e il 2000). E, poi, perché su 13 corridori ben 8 sono quelli al primo o al secondo anno.

È tra i giovanissimi, inoltre, che troviamo i gioielli più preziosi che militano alla corte dello Squalo dello Stretto. Primo fra tutti Gabriele Benedetti, corridore classe 2000 l’anno scorso 6° ai Campionati del Mondo juniores di Innsbruck. Benedetti è sicuramente uno tra i prospetti italiani più intriganti per le corse a tappe. In salita va molto forte, come testimonia il fatto che al Giro del Nordest 2018 si è imposto sull’arrivo in quota di Sauris di Sotto, davanti al futuro campione italiano U23 Marco Frigo, conquistando anche la classifica generale della prestigiosa gara a tappe. Oltretutto, si difende anche a cronometro. Sempre nel suo secondo anno nella categoria antecedente a quella attuale, infatti, fu 4° al Campionato Nazionale italiano di specialità e 11° nella prova contro il tempo in programma al prestigioso Tour de Pays de Vaud, gara svizzera tra le più importanti della stagione per gli juniores. Gabriele, che è un corridore forte anche nelle corse in linea più dure (l’anno scorso 7° al Trofeo Città di Loano, 4° al Trofeo Buffoni e 2° al Gp dell’Arno, tutte gare del calendario UCI juniores), si è già sbloccato tra gli U23 conquistando, in solitaria, il Trofeo Menci SPA.

Gemellino di Benedetti è Tommaso Nencini, anch’egli promettente scalatore nato nel 2000. Nencini ha fatto registrare le sue migliori prestazioni, da junior, al Giro della Lunigiana 2018, la gara più dura della categoria. Nella cronoscalata di Castelnuovo Magra è giunto 7° a 20″ dal trionfatore Karel Vacek. Nella frazione conclusiva con arrivo a Casano di Luni, invece, ha chiuso in 2° posizione battuto solo da un certo Remco Evenepoel. Prospetti del calibro di Alessandro Fancellu, Samuele Rubino ed Ilan Van Wilder, invece, gli sono arrivati dietro. Nel 2019 non ha ancora colto alcun successo, ma ha dimostrato di avere una più che discreta attitudine anche a cronomentro piazzandosi 6° al Memorial Paolo Marcucci-Monstespertoli. Inoltre, è riuscito ad arrivare sul podio del Trofeo Montelupo vinto dal compagno Davide Masi.

Anche tra i corridori classe 1999 troviamo ragazzi interessanti. Come Federico Molini, uomo veloce che può vantare già tre podi in stagione, e come, soprattutto, Filippo Magli. Passato da U23 a junior nel 2018, Magli era ed è tra i più quotati della sua nidiata. Questo perché nel 2017 ottenne tanti bei risultati in campo internazionale. Citiamo il 2° posto al GP dell’Arno, il 6° all’Ain Bugey Valromey Juniors, prestigiosa corsa a tappe francese, il 6° al Gp. Paganessi e il 7° al Trofeo Dorigo. Filippo è un corridore che si trova bene su percorsi vallonati e dispone di un discreto spunto in volata. In maglia Mastromarco non ha ancora vinto, ma da gennaio 2018 ad oggi ha colto ben 18 top-10 nelle varie gare in linea disputate.

Nicolò Ferri, terzo anno, è un altro corridore da seguire con attenzione. Nel 2016, al secondo anno da juniores, ha vinto l’Ain Bugey Valromey Juniors imponendosi su una salita del calibro del Col du Grand Colombier. Per ora tra gli U23 non si è ancora espresso al massimo del potenziale, anche per via del fatto che in Italia non ci sono molte corse adatte a uno scalatore come lui. Tuttavia, quest’anno, almeno, è arrivato il primo successo nella categoria, al Trofeo Ledo Tempestini, ove Ferri ha vinto in solitaria anticipando di 43″ il gruppo.

Chiudiamo questa carrellata con i due veterani del team: Davide Masi e Giuseppe La Terra Pirré. Il primo è un passista veloce cresciuto con grande calma ed esploso in questo 2019 che lo ha visto vincitore sia del Trofeo Chianti Sensi – Lamporecchio (la corsa di casa) che del Trofeo Monte Lupo. Il secondo, invece, è un corridore che si destreggia in salita. Nel 2018 fu 25esimo al Giro d’Italia U23, mentre quest’anno stava lottando per un posto nei 15 prima di finire vittima di una brutta crisi nella frazione che prevedeva la doppia scalata al Mortirolo.

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Foto: Pier Colombo