Ciclismo
Giro di Norvegia femminile 2019: il ritorno della padrona Marianne Vos
Marianne Vos (CCC Liv) è tornata a trionfare al Giro di Norvegia! La vincitrice uscente, sia dell’edizione del 2018 che di quella del 2017 è riuscita ad attaccare ripetutamente nel finale della seconda tappa della corsa a tappe dei fiordi conquistando la frazione con una manciata di secondi di vantaggio sulla britannica Alice Barnes (Canyon Sram) e sulla campionessa europea Marta Bastianelli (Team Virtu). Grazie alla vittoria odierna, la Vos si porta al comando della classifica generale.
133,6 km per la Mysen-Askim. A differenza di altre occasioni le fasi iniziali della tappa sembrano tranquille, senza attacchi. Ci vogliono 11 km per vedere la prima vera azione con la giapponese Eri Yonamine (Alé Cipollini) seguita poi da Rossella Ratto (BTC Ljubljana). Il duo inizia a guadagnare terreno e ben presto si sganciano dal gruppo anche l’olandese Nicole Steigenga (Bepink) e la statunitense Heidi Franz (Rally UHC). Dopo poco arriva anche l’attacco di Bryony van Velzen (Doltcini-Van Eyck Sport). Ma nulla da fare, tutte le fuggitive vengono riprese dal gruppo all’altezza del primo sprint intermedio conquistato dalla norvegese Emilie Moberg (Team Virtu). Primo GPM di giornata, e Soraya Paladin (Alé Cipollini) si conferma nuovamente ai vertici di questa speciale classifica.
Ripartono gli attacchi con la colombiana Diana Peñuela (Alé Cipollini) tutta sola davanti con il gruppo a circa 20″, anche se un problema meccanico la frena e perde notevolmente vantaggio. Ma la sudamericana si riprende in fretta e torna a guadagnare un po’ di tempo facendo suo il secondo GPM di giornata davanti ad un’instancabile Soraya Paladin. Dopo lo scollinamento la Peñuela viene ripresa dal gruppo che prosegue tranquillo finché non arriva il Team Virtu al comando per pilotare la Moberg verso il secondo sprint intermedio da lei poi conquistato. Il plotone accelera l’andatura ed entrate nel circuito finale è la Mitchelton-Scott a portarsi al comando. Ci provano ora in sette: la statunitense Ruth Winner (Trek-Segafredo), l’olandese Floortje Mackaij (Team Sunweb), l’australiana Grace Brown (Mitchelton-Scott), l’altra olandese Jeanne Korevaar (CCC Liv), la lussemburghese Christine Majerus (Boels-Dolmans), la polacca Kasia Niewiadoma (Canyon Sram) e Barbara Guarischi (Team Virtu).
La Parkhotel Valkenburg intanto aumenta il ritmo per la leader Lorena Wiebes, e le sette al comando vengono presto riprese. Ultimo giro velocissimo in previsione dello sprint, ed ecco che è proprio la Wiebes a stravolgere le cose in corsa con una caduta assieme a Jip van den Bos (Boels-Dolmans). La Wiebes cerca di tornare prontamente in gruppo ma il vento rende tutto più difficile. Ed ecco che intanto la connazionale Marianne Vos (CCC Liv) parte all’attacco seguita dalla bielorussa Alena Amialiusik (Canyon Sram), la Winder, la Paladin e la canadese Leah Kirchmann (Team Sunweb); il gap dal gruppo è davvero ridotto. Rilancia nuovamente la Vos, ma il plotone non le concede spazio.
Conducono CCC Liv e Canyon Sram per mettere in ulteriore difficoltà la Wiebes, ma ci prova nuovamente la mai arrendevole Vos. La discesa a 3000 metri dal traguardo la favorisce. L’olandese non demorde e si invola verso una meritatissima vittoria di tappa con una manciata di secondi di vantaggio su Alice Barnes (Canyon Sram) e Marta Bastianelli (Team Virtu).
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Foto: Valerio Origo