MotoGP
MotoGP, analisi test Brno 2019: in Yamaha esordisce la prima versione della M1 2020, nuovo forcellone per Dovizioso
Terminato il Gran Premio della Repubblica Ceca il Motomondiale 2019 si è fermato a Brno per una giornata supplementare di test sull’iconico circuito, dove i team hanno potuto effettuare i primi importanti passi in vista della prossima stagione.
Ricapitolando i tempi, il baby talento francese della Yamaha Petronas Fabio Quartararo si è imposto con un ottimo 1:55.616 Petronas Yamaha SRT, precedendo due dei compagni di marca Maverick Viñales (+0.012) e Franco Morbidelli (+0.139). Buona anche la prova dell’altro componente del quartetto della casa di Iwata, Valentino Rossi che si è fermato a quattro decimi in sesta posizione. Nelle prime posizioni anche entrambe le Suzuki GSX-RR di Alex Rins (4° a 221 millesimi) e Joan Mir (7°). Marc Marquez e la sua Honda si sono fermati in ottava piazza (+0.621) mentre giornata senza spingere sull’acceleratore per le due Ducati di Danilo Petrucci (9°) e Andrea Dovizioso (12° a 7 decimi).
Le nuove moto 2020, per via della rivoluzione sui motori che occuperanno uno spazio fisico diverso da quello attuale, sono costrette a modificare in maniera sostanziale la forma del codone e dello stesso telaio nella parte posteriore, mentre l’avantreno dovrebbe rimane sostanzialmente invariato. Le novità principali si sono potute quindi notare proprio su Yamaha che ha svelato la propria nuova versione 2020 del propulsore ed ha lavorato moltissimo soprattutto con Valentino in questa direzione, mentre il compagno spagnolo ha deciso di restare più concentrato nel cercare delle nuove soluzioni aerodinamiche sulla M1 2019 per provare a impensierire Marquez nelle prossime gare. Nel box dei cugini Petronas è stata testata in pista da Quartararo una forcella in carbonio, mentre Morbidelli ha provato una differente manopola del freno anteriore, trovando buone sensazioni al termine della giornata.
Ducati ha svolto un lavoro minuzioso e mirato, girando meno dei rivali e concentrandosi parecchio nell’analisi dei dati all’interno del proprio box; Dovizioso ha completato 48 giri testando un nuovo forcellone mentre il compagno di squadra Petrucci ha dovuto rivedere attentamente il setup sulla sua moto visto che la performance del weekend è stata per lui molto sotto tono. Nel box Pramac il britannico Jack Miller, a podio ieri, ha fatto progressi con l’ammortizzatore posteriore ed è stato contento dei nuovi pneumatici testati per la Michelin, con Francesco Bagnaia che si è concentrato invece nello spremere meglio il proprio potenziale motoristico e raggiungere migliori velocità di punta.
La Honda ha concentrato invece il focus sull’elettronica, richiamata sull’attenti dalle parole del campione del mondo al termine della vittoria di ieri, decisa a fornirgli un mezzo sempre più in sintonia perfetta col proprio stile di guida, per ampliare ancora di più un dominio che pare già impossibile da stoppare; sia Marquez che Cal Crutchlow hanno poi deciso di proseguire il lavoro iniziato a Barcellona e continuare le prove comparative tra il telaio foderato in carbonio e quello classico; infine Suzuki – nonostante un inconveniente dovuto ad una brutta caduta di Mir, trasportato in ospedale ma per fortuna incolume – si è concentrata sul testare una nuova carena già vista negli scorsi test che potrebbe diventare la soluzione adottata già nei prossimi GP.
Infine la giornata è stata operativa, come precedentemente anticipato, anche per Michelin, che oltre alle gomme usate nel fine settimana di gare ha portato due differenti pneumatici posteriori: uno medio più prestazionale e uno duro costruito in maniera diversa soprattutto sul versante sinistro.
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Foto: Shutterstock.com