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MotoGP, Andrea Dovizioso ha vinto una battaglia, ma la guerra…Eloquente il distacco da Marc Marquez, Ducati troppo discontinua

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Con ancora negli occhi lo splendido sorpasso di Andrea Dovizioso in curva 9 del Red Bull Ring ai danni di Marc Marquez, è tempo di fare qualche ragionamento più a largo raggio sulla MotoGP. Si può affermare, infatti, che il romagnolo abbia vinto una battaglia. In maniera bellissima e netta, certo, ma la guerra è, e rimarrà, saldamente in mano al suo rivale.

La Honda fornisce un esercito davvero impressionante al campione del mondo in carica che, di suo, lo guida in maniera inesorabile. Come un Napoleone pre-Waterloo, Marc Marquez sta schiantando tutti gli eserciti nemici. La Yamaha è stata spazzata via quasi senza combattere, la Suzuki ha provocato solo qualche mal di testa alle truppe del numero 93, mentre la temibile Ducati, che vanta una potenza di fuoco simile, ha sprecato troppe occasioni. E una guerra, contro una armata simile, non la vinci se non sei perfetto.

Passando dai campi di battaglia, ai circuiti del Motomondiale, questo duello vede Marc Marquez volare in classifica generale con 58 punti di margine su Andrea Dovizioso. Il pilota romagnolo sa perfettamente che un margine simile, ad un “cannibale” come lo spagnolo, che da un anno esatto quando taglia il traguardo mal che vada chiude in seconda posizione, non è recuperabile. I motivi per masticare amaro non mancano, certo, ma bisogna anche essere obiettivi e valutare come, realisticamente, il campione del mondo in carica fosse decisamente complicato da sconfiggere.

Sicuramente, però, la scuderia di Borgo Panigale poteva fare qualcosa in più. L’andamento del campionato, infatti, è risultato troppo ad alti e bassi ed ondivago. La GP19 ha dimostrato di avere ottime potenzialità, ma anche diversi difetti che, sostanzialmente, non sono stati limati. Il pilota forlivese ha espresso più volte il suo disappunto sotto questo punto di vista, e in casa Ducati non sembra che questo atteggiamento sia piaciuto. La vittoria del Red Bull Ring ha messo tutto in secondo piano, ma i problemi rimangono.

In vista del Mondiale 2020 alcune cose dovranno cambiare. In primo luogo sarà fondamentale che tutte le componenti remino verso la stessa direzione, senza spifferi di mercato (con Danilo Petrucci e Jack Miller in scadenza e lo “spettro” Jorge Lorenzo sempre dietro l’angolo, senza dimenticare Francesco “Pecco” Bagnaia) e con una idea chiara sul come sviluppare la moto. Scegliere una direzione e non mollarla più, perchè, come detto, dall’altra parte c’è un rivale, sospinto dalla Honda, che sembra imbattibile. Ma in questo modo si parlava anche di Napoleone, e sappiamo che fine fece…

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: Valerio Origo

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