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MotoGP, GP Austria 2019: Valentino Rossi parte per il Red Bull Ring con la speranza di avere buone risposte

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Se i quattro Gran Premi prima delle vacanze avevano mostrato una delle peggiori versioni del binomio Valentino Rossi-Yamaha con tre cadute consecutive e uno scialbo ottavo posto al Sachsenring, il rientro in pista di Brno non è che abbia fatto stappare casse di champagne al campione di Tavullia. Un sesto posto sulla pista ceca è risultato il classico brodino, per un pilota che, invece, voleva e sperava in una scossa. Se il Gran Premio di domenica non è propriamente entrato negli annali della sua galleria, anche i test di ieri (sempre a Brno) hanno scostato di poco le sue sensazioni.

Anche nella giornata di prove, infatti, il “Dottore” ha concluso al sesto posto, ma grazie ad un time attack finale. Nelle nove ore precedenti aveva girato con un primo prototipo della M1 edizione 2020 su tempi, sempre, altissimi. Il divario rispetto ai primi della classe (che per fortuna della casa di Iwata sono stati Fabio Quartararo, Maverick Vinales e Franco Morbidelli) si aggirava sempre attorno al secondo, secondo e due decimi. Non esattamente un buon viatico per quella moto che doveva riportare energia e sorrisi in un team con il morale sotto i tacchi, quantomeno per il numero 46.

Le attenuanti, tuttavia, non mancano. La pista ceca non si adatta in maniera particolare alla Yamaha ed al suo motore (il meno prestazionale del lotto) e lo si è visto anche domenica con lo stesso Rossi migliore della casa giapponese. In secondo luogo, com’è logico che sia, una moto appena nata e portata in pista immediatamente non può dare subito grandi risposte. Per cui, per i piloti yamahisti le speranze di crescere nel 2020 non mancheranno.

Il nove volte campione del mondo, invece, conta in un miglioramento immediato. Il calendario gli propone subito un secondo appuntamento dopo il ritorno dalle vacanze. Domenica, infatti, si correrà il Gran Premio di Austria sul circuito del Red Bull Ring, una pista sulla quale la Ducati solitamente fa la differenza, mentre la Yamaha ha un buon comportamento. Per il pesarese c’è le necessità di ulteriori conferme dopo il doppio sesto posto di Brno, per portare la M1 ad un livello accettabile per sperare in un finale di campionato interessante e non certo da seconda linea. Un nove volte iridato non può certo permetterselo.

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: Valerio Origo

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