MotoGP
MotoGP, Mondiale 2019: Valentino Rossi riparte dal Red Bull Ring con il sorriso, il peggio è passato?
Nel calendario del Mondiale MotoGP 2019 affisso nei box del team Yamaha, un Gran Premio era cerchiato con il colore nero, perchè il timore di una gara decisamente complicata era notevole. Si trattava proprio del Gran Premio d’Austria. Per quale motivo? La conformazione del tracciato del Red Bull Ring sembrava davvero la nemesi per la moto di Iwata. I lungh rettilinei del circuito della Stiria rischiavano di far pagare decimi preziosi nei confronti dei rivali, ben sapendo che il motore della M1 è il meno prestazionale tra i top team.
Valentino Rossi, come ha ammesso a fine gara con la sua proverbiale sincerità, temeva in maniera particolare questo appuntamento. Dopo un periodo nel quale aveva faticato, e non poco, tra cadute e risultati non certo scintillanti, il “Dottore” pensava che il peggio sarebbe stato toccato con la prova di Spielberg. Invece, sin dalle prime prove libere del venerdì, ha capito che qualcosa era cambiato. La sua moto, specialmente quando montava le gomme medie, era prestazionale e quello che perdeva in curva lo recuperava, almeno in parte, nelle complicate curve del Red Bull Ring.
La fiducia del nove volte campione del mondo è cresciuta giro dopo giro e anche le sue parole nel corso del fine settimana la confermavano. La gara, che è sempre il fatto più importante del weekend, ha evidenziato che tali previsioni erano azzeccate. Valentino Rossi ha chiuso in un brillante quarto posto, con un distacco dalla vetta di 7 secondi (contando che davanti Andrea Dovizioso e Marc Marquez hanno spinto al massimo per tutto il corso del GP) un gap addirittura dimezzato rispetto ad un anno fa, quando si attestò sui 14 secondi.
Quello che doveva essere un fine settimana con l’acqua alla gola, invece, si è trasformato in una occasione di rinascita. Il pilota di Tavullia ha chiuso la sua prova precedendo il compagno Maverick Vinales, che partiva ampiamente davanti a lui in griglia, ed è la seconda volta consecutiva dopo Brno. In classifica generale Rossi è tornato al primo posto tra le Yamaha, e anche questo (dopo tre cadute consecutive) non era certo scontato. I motivi per sorridere non mancano, ma il più importante non è stato ancora menzionato: la M1 ha dato segnali di crescita, soprattutto su una pista “nemica”.
Non è dato a sapersi se sia cambiata la direzione dello sviluppo o quanto è stato provato nei test del lunedì post-Brno ha dato un “boost” alla moto. Nemmeno i tecnici ne sono certi, al momento, dato che la M1 rimane una moto troppo suscettibile sotto innumerevoli aspetti: comportamento delle gomme, temperature, grip, conformazione della pista, motore e costanza, solo per citarne alcuni. Silverstone ci farà capire se i progressi saranno confermati, o meno, in vista di un finale di stagione che potrebbe risultare meno difficile del previsto per il numero 46. Sarà così?
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alessandro.passanti@oasport.it
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