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Nuoto, Coppa del Mondo 2019 Tokyo. Un bel Martinenghi a un passo dal podio nei 100. Shymanovich e Rapsys: soffia il vento dell’Est

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Prima giornata della tappa di apertura della Coppa del Mondo di nuoto senza podi per un’Italia ridotta ai minimi termini a causa della rinuncia di Federica Pellegrini ai 400 a cui era iscritta. Il risultato di maggior spicco in casa azzurra è il quarto posto nei 100 rana di Nicolò Martinenghi che disputa una gara di ottimo livello, migliorando la prestazione di Gwangju che gli fruttò la qualificazione in semifinale dove fu poi squalificato. Martinenghi, dopo il passaggio baldanzoso a 27″49, ha chiuso in 59″23, che è fra i migliori tempi mai nuotati dall’azzurro, a un centesimo dal crono di Scozzoli in semifinale ai Mondiali, a due dal tempo che sarebbe servito per entrare in finale. La vittoria va al bielorusso Shymanovich che fa segnare personale e record della manifestazione con un ottimo 58″73 (che gli sarebbe valso la quarta posizione a Gwangju), davanti ai due finallisti dei Mondiali, l’idolo di casa Koseki (59″01) e allo statunitense Wilson (59″02): tempi di altissimo spessore.

Santo Condorelli parte benissimo nei 50 stile libero, staccando più veloce di tutti ma denota ancora diverse difficoltà nella nuotata chiudendo al settimo posto la finale della gara più veloce con un 22″33 modesto. La vittoria va al re di Coppa del Mondo, il russo Morozov che chiude in 21″56 davanti al giapponese Shioura in 21″92, terzo lo statunitense Andrew in 21″94.

Katinka Hosszu inizia bene la sua cavalcata nella sua settima partecipazione consecutiva alla manifestazione itinerante organizzata dalla FINA: La ungherese si spinge su un terreno per lei irto di ostacoli come i 200 farfalla e fa segnare un tempo di altissimo spessore che a Gwangju le avrebbe fruttato il quarto posto in finale, 2’07″10. Secondo posto per l’australiana Throssell in 2’07″36, terzo per l’ungherese Jakabos in 2’08″86, tempi che avrebbero permesso alle protagoniste di entrare in finale ai Mondiali.

La spagnola Mireia Belmonte lancia chiari segnali di risveglio, chiudendo fortissimo i 400 stile libero ma senza riuscire a completare il recupero sull’australiana Melverton che vince in 4’06″71, davanti a Belmonte in 4’06″81, terza la giapponese Namba in 4’09″39. In campo maschile il lituano Rapsys vince i 400 con il nuovo record della Coppa del Mondo: 3’45″57. Il suo passaggio ai 200 è nettamente più veloce (un secondo e mezzo) rispetto a quello di Gwangju (e anche rispetto a quello del record mondiale) ma Rapsys il Corea (dove fu quarto) fece segnare quasi due secondi in meno rispetto a oggi. Dominio comunque per il lituano che precede il neozelandese Reid in 3’50″25, terzo il canadese Bagshaw che chiude in 3’52″20.

Emily Seebohm, reduce da un Mondiale al di sotto delle aspettative, si prende una piccola rivincita aggiudicandosi i 50 dorso in 28″03 davanti all’austriaca Pilhatsch, finalista mondiale, in 28″20, terza la giapponese Moronuki in 28″27. Australia padrona nel dorso con Mitchell Larkin che si aggiudica i 200 in 1’55″97, resistendo al ritorno dello statunitense Pebley, secondo in 1’56″37, terzo il giapponese Matsubara in 1’57″74.

Basta uno spunto finale devastante allo statunitense Seliskar per vincere i 100 farfalla con 51″34 e rimontare l’ungherese Szabo, passato a 23″56 ma crollato nel finale e terzo con 51″67, superato anche dall’australiano Irvine, secondo in 51″63. Nei 200 rana donne la sudafricana Schoenmaker non si accontenta dell’argento iridato e fa segnare il personale e il record della manifestazione con 2’22″35, migliorando il tempo che già le aveva fruttato l’argento a Gwangju, secondo posto per la giapponese Aoki in 2’24″33, terzo per la spagnola Vall Montero in 2’25″32. Ancora una sconfitta, infine, per l’australiana Campbell che chiude i 50 stile donne con un modesto 24″81 alle spalle della svedese Coleman che conquista il suo primo successo in Coppa del Mondo in 24″66. Terza la rappresentante di Singapore Quah in 24″92.

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Foto Diego Gasperoni

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