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Nuoto, Federica Pellegrini e i suoi 31 anni: un’atleta infinita che ha aperto la via del successo all’Italia

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Eccesso di narrativa e proselitismo? Sì, probabile. Difficile però non calcare la mano, esaltarsi o anche far cadere delle sedie dagli spalti di uno stadio al cospetto di un’atleta che sembra essere sempre la stessa, incurante del trascorrere del tempo. Eppure, Federica Pellegrini è cambiata e sono stati mille i volti nei quali abbiamo potuto ammirarla: dal viso luccicante di Atene 2004 a quello emozionato e soddisfatto di Gwangju 2019. Quasi 20 anni di vittorie e di alcune delusioni, cartina di tornasole di un’atleta infinita, che oggi di anni ne festeggia 31, non pochi per una nuotatrice ma non troppi per chi ha ancora tanta voglia di aggiornare i propri record.

Le sue undici medaglie iridate, i quattro titoli mondiali nei 200 stile libero e le otto medaglie nella medesima specialità valgono meno di ciò che quest’atleta ha simboleggiato. Per anni, Pellegrini si è sobbarcata il peso della vittoria ad ogni costo e del trionfo, anche per nascondere alcune inefficienze in termini di movimento. Lei ha tracciato la via, dopo gli eroi di Sydney 2000, sfatando il tabù olimpico nel 2008, e ora il Bel Paese è una realtà natatoria a tutti gli effetti. L’edizione dei record ai Mondiali in Corea del Sud, gli 8 podi, i 23 finalisti e i 19 primati italiani assoluti sono la testimonianza chiara che la realtà non è più: “Noi abbiamo tanta Fede e basta“.

Lei però c’è e vince la gara delle quattro vasche mondiali con un crono sensazionale, mai nuotato con costumi in tessuto in Italia. E’ vero, mancavano Katie Ledecky ed Emma McKeon in quella finale ma Sarah Sjoestroem e Ariarne Titmus non sono certo delle damigelle durante le nozze. Il connubio nuziale con i 200 sl l’ha riportata in cima al mondo, regalandoci ancor di più quella sensazione da “Nothing is impossible“.

Ora, i tifosi del quadriennio olimpico, quelli che valutano l’argento e il bronzo da bigiotteria, si aspettano la conferma a Cinque Cerchi. La campionessa veneta, da par suo, continuerà a lavorare, sognando la chiusura del cerchio migliore perché i titoli di coda si stanno avvicinando ma con i Giochi, per un motivo o per un altro, i conti sono ancora in sospeso. Lei lo sa e sulla base di ciò spingerà da settembre per andare in cerca di quel che non ci si aspetta, per andare in cerca della “Terra promessa” e sconfiggere ancora una volta il rivale di una vita: il tempo.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: katacarix – Shutterstock

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