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Nuoto, il ritorno di Ryan Lochte: il successo nei 200 misti e il sogno olimpico di Tokyo 2020 dopo anni critici

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La classe non è acqua ed è proprio il caso di dirlo. 12 medaglie olimpiche (6 ori, 3 argenti, 3 bronzi) e 18 ori mondiali non si vincono per caso. Ryan Lochte, l’artista delle subacquee, con i suoi 17 record mondiali nella personale collezione, è tornato e l’ha fatto nei 200 misti degli US Open a Stanford. Il successo è arrivato grazie al crono di 1’57″76, staccando il biglietto per i Trials olimpici dove il progetto è ambizioso: andare a Tokio e diventare il secondo nuotatore dopo “Sua Maestà” a vincere più medaglie olimpiche.

Andrà fatto un passo per volta, pensando che i primi due posti nella gara di selezione saranno il prossimo obiettivo. Certo, ripensando alla sospensione di 14 mesi per una trasfusione di sangue nel 2018, sembra passato un secolo e il suo 27° titolo nazionale è senza dubbio un incentivo a non porsi dei limiti. Un modo per mettersi alle spalle annate problematiche, per la squalifica citata e anche per il fattaccio a Rio nel 2016, quando aveva denunciato di essere stato vittima di una rapina, fatto poi del tutto inventato con conseguente sospensione di 10 mesi, senza dimenticare i problemi di alcolismo.

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Foto: Leonard Zhukovsky / Shutterstock.com

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