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Tennis, Fabio Fognini e la grande sfida dell’estate: restare nella top 10 anche dopo i tornei americani
Non l’ha mai detto esplicitamente ma quello di entrare tra i primi dieci del mondo, magari con il corollario di una vittoria in un torneo importante, era uno degli obiettivi della carriera di Fabio Fognini.
E a 32 anni suonati, più anziano di sempre a entrare per la prima volta tra i primi dieci del tennis maschile, il ligure di Arma di Tagglia l’ha realizzato poco più di un mese dopo la vittoria nel Masters 1000 di Montecarlo, catapultandosi nell’elite assoluta del tennis maschile subito dopo il Roland Garros, torneo nel quale è arrivato negli ottavi di finale eguagliando il piazzamento di dodici mesi prima. A parte l’episodio di Umago, dove è stato costretto a ritirarsi contro Stefano Travaglia per uno dei suoi tanti problemi fisici, anche il post-Parigi è stato tutto sommato buono: terzo turno a Wimbledon e quarti di finale ad Amburgo.
Ora la stagione sul cemento nordamericano che per lui comincia subito col botto: deve difendere infatti la vittoria del 2018 a Los Cabos, in Messico, e per ora è nei quarti di finale, ma per confermare la top ten deve arrivare come minimo in finale. Per fortuna, se non ci dovesse riuscire, fino agli US Open avrà l’occasione per guadagnare punti, poiché un anno fa nell’Open del Canada maschile di Toronto (che quest’anno si giocherà a Montreal, e Fognini è iscritto) e nello Slam newyorchese non andò oltre il secondo turno, perdendo addirittura dall’australiano John Millman a Flushing Meadows.
Insomma, per Fabio un’occasione non solo per difendere la top 10 ma anche una possibilità di avanzare ulteriormente in classifica dalla posizione numero 9 che attualmente occupa.
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Foto: Janet McIntyre / Shutterstock