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Tennis, US Open 2019: Andreas Seppi saluta New York, l’azzurro sconfitto al primo turno da Dimitrov
Dopo le sconfitte di Fabio Fognini e di Camila Giorgi, il tennis italiano perde anche Andreas Seppi (n.77 del mondo) nello US Open 2019 di tennis. L’ultimo Slam dell’anno è letale all’altoatesino, sconfitto per 6-1 6-7 (2) 6-4 6-3 in 2 ore e 45 minuti di partita da Grigor Dimitrov (n.78 del mondo). Una partita nella quale il livello tecnico più alto del bulgaro è venuto fuori, consentendogli di prevalere e di accedere al secondo round dove affronterà il vincente della sfida tra il croato Borna Coric (n.12 del mondo) e il russo Evgeny Donskoy (n.122 del ranking).
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Nel primo set Dimitrov domina in lungo e in largo. L’ex top-10 impone la propria legge in ogni zona del campo e per Seppi c’è davvero poco da fare. E’ di alto livello il tennis espresso dal n.78 ATP e i break del secondo e del sesto gioco sono la logica conseguenza. Sullo score di 6-1 la prima frazione va in archivio in appena 24′.
Nel secondo set il secondo e il terzo gioco sono all’insegna dello scambio di cortesie. Break e controbreak si susseguono e la sfida si fa più equilibrata. Andreas è costretto però a perdere il servizio nel nono game, riuscendo però rifarsi nel gioco successivo, trascinando Dimitrov al tie-break. L’azzurro comanda con autorità e, sfruttando a proprio vantaggio i tanti errori dell’avversario, conquista sul 7-2 la frazione.
Nel terzo set il bulgaro parte meglio dai blocchi, strappando la battuta all’italiano e portandosi sul 4-1. Seppi però non è tipo da arrendersi tanto facilmente e arriva il controbreak nel settimo game, permettendo ad Andreas di pareggiare il conto nell’ottavo. La sfida è tiratissima e al termine di un lunghissimo decimo gioco, Dimitrov la spunta, concretizzando il sesto set-point ed aggiudicandosi il parziale sul 6-4.
Nel quarto set Grigor sembra avere maggiori chance nel proprio tennis. Fatica Seppi a gestire le accelerazioni del rivale e le tre palle break annullate nel sesto game lo confermano. L’appuntamento per il bulgaro, infatti, è solo rimandato nell’ottavo gioco, quando il break si tramuta in realtà. Sul 6-3 il match termina, con il n.78 del ranking che può mettere in mostra 45 colpi vincenti ma anche 54 errori non forzati.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: LaPresse