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US Open 2019, la duplice missione di Fabio Fognini: tornare nella top10 e coltivare il sogno delle Finals di fine anno
Dopo il recente infortunio al piede patito durante il quarto di finale del Masters 1000 di Montreal contro Rafael Nadal, appare evidente che le condizioni di Fabio Fognini per l’ultimo Slam dell’anno, gli US Open, potrebbero non essere le migliori.
Eppure il ligure a New York potrebbe costruirsi molte buone premesse per il prossimo futuro: all’orizzonte c’è quella che oramai è una battaglia per la top ten con lo spagnolo Roberto Bautista Agut, il più vicino in termini di punti (65). L’obiettivo del ritorno tra i primi dieci, in questo senso, è però complicato dal fatto che l’iberico lo scorso anno è uscito al primo turno, il che significa che può soltanto guadagnare punti e soltanto una miglior prestazione del ligure (oltre il secondo turno che difende) creerebbe le premesse per riportarlo nel Paradiso del tennis mondiale. Ulteriore elemento che non sembra dare una mano a Fognini è il suo storico d’America: solo una volta al quarto turno (2015, dopo la rimonta su Nadal) e un’ulteriore al terzo (2012, quando fu l’ultima vittima di Andy Roddick).
C’è, però, da tenere in considerazione un altro fattore, ed è quello delle ATP Finals di Londra, e dunque della Race. In quella classifica il taggiasco è nono, a 135 punti dal giapponese Kei Nishikori e quasi 400 da Bautista Agut, oltre che con 15 di vantaggio su Alexander Zverev. Per continuare a dare l’assalto ad un posto alla O2 Arena senza dover sperare in rinunce altrui serve una certa continuità di risultati in questo finale di stagione, a partire proprio da Flushing Meadows.
Tutto questo, chiaramente, nella speranza che il piede gli dia meno fastidio possibile, cosa che il ligure gradirebbe particolarmente nelle due settimane della Grande Mela, anche per invertire quella citata tendenza negativa che poche volte lo ha portato oltre il secondo turno, anche se di match memorabili ne ha giocati parecchi. Tra le sfide in questione, vale la pena ricordare quelle con Fernando Verdasco (2010), Rafael Nadal (2015), David Ferrer (2016). L’anno scorso è incappato in una delle sue giornate più negative, terminando la propria avventura al secondo turno per mano di John Millman e annegando in tantissimi errori gratuiti (che, però, l’australiano ha fatto commettere anche a Mikhail Kukushkin e Roger Federer nei due incontri successivi), ed è proprio questa l’eventualità che Fognini cercherà di evitare a tutti i costi.
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federico.rossini@oasport.it
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Foto: Janet McIntyre / Shutterstock.com