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US Open 2019, Paolo Lorenzi: “Vincere queste battaglie è il motivo per cui continuo a giocare”. Andreas Seppi: “Non ho sfruttato le occasioni”
L’unica vittoria italiana nella prima giornata degli US Open 2019 porta la firma di Paolo Lorenzi, capace di aggiudicarsi in rimonta la sfida con il giovanissimo statunitense Zachary Svajda per 3-6 6-7 6-4 7-6 6-2 grazie alla consueta tenacia e alla capacità di non concedere nulla anche nei momenti di maggiore difficoltà. Il 38enne azzurro incontrerà al secondo turno il serbo Miomir Kecmanović e dovrà alzare il proprio livello per puntare alla vittoria. Deludente invece la prestazione di Andreas Seppi, sconfitto dal bulgaro Grigor Dimitrov con il punteggio di 6-1 6-7 6-4 6-3 nonostante le tante occasioni concesse dall’avversario per provare a ribaltare la situazione.
Lorenzi si è soffermato sul valore dell’avversario e sulle proprie sensazioni durante la partita nelle dichiarazioni rilasciate al termine dell’incontro: “Svajda gioca davvero bene, ha molta facilità nell’eseguire i colpi e nonostante la palla non sia pesante è riuscito ad anticipare spesso le traiettorie costringendomi a rincorrere. La mia partita non è stata facile, sono stato troppo attendista e non son riuscito a leggere le sue traiettorie anche a causa di un po’ di vento che non mi faceva sentire bene la palla; aver ottenuto comunque la vittoria anche in una giornata no è stato motivo di gran gioia, vincere battaglie così è uno dei motivi per cui gioco ancora a tennis. Quando il ranking era migliore avevo più fiducia nei miei mezzi, riuscivo a spingere maggiormente mentre adesso in molte partite gioco con maggior timore e credo il ranking sia la naturale conseguenza del livello che sto esprimendo. Dopo un paio di mesi senza allenatori da un mese ho iniziato ad allenarmi assieme a Christian Brandi e con lui sento di star ricominciando ad esprimere il mio gioco. Sono più offensivo mi quando serve” (ubitennis.com).
Seppi si è invece dimostrato molto lucido nell’analizzare la sconfitta e ha parlato anche dei prossimi impegni: “Sul 5-4 c’è stato un game delicato, ho annullato qualche set point, potevo agguantarlo e sperare di arrivare al tie-break contando anche sul fatto che lui avesse giocato il primo piuttosto male. Nel quarto anche ho avuto le mie occasioni ma non le ho sfruttate, ho preso un break commettendo errori banali. Lui mi ha regalato tanto in alcuni momenti ma poi spesso nei punti importanti si è salvato con il servizio, io ho sbagliato un po’ con il dritto e purtroppo l’ho pagata. Dopo l’infiltrazione a Verona son stato tre settimane fermo con la mia famiglia in Colorado, ho camminato un po’ senza sforzare l’anca, poi ho fatto una decina di giorni di allenamento e ho giocato a Winston Salem in preparazione a questo torneo. Se uscirò in doppio questa settimana andrò al Challenger di New Haven, la settimana dopo ne giocherò un altro negli Stati Uniti e poi spero di andare a giocare la tournèe asiatica” (ubitennis.com).
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roberto.pozzi@oasport.it
Foto: action sports / Shutterstock.com