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Volley femminile, Olimpiadi Tokyo 2020: azzurre in missione, serve sfatare un tabù storico. Sognando una rivincita con la Serbia…

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Cinque partecipazioni alle Olimpiadi, mai una volta sul podio: la Nazionale di volley femminile non è mai riuscita a conquistare una medaglia ai Giochi, le precedenti missioni non si sono mai spinte oltre i quarti di finale. Ad Atene 2004 un cocente ko al tie-break contro Cuba per le Campionesse del Mondo, a Pechino 2008 un doloroso stop per 3-2 contro gli USA, a Londra 2012 l’incredibile debacle contro la non irresistibile Corea del Sud: tre stop diversi per il modo in cui sono arrivati ma allo stesso tempo dolorosi, tre semafori rossi che hanno fermato l’Italia proprio sul più bello quando sulla carta aveva tutti i mezzi per poter ottenere un risultato di lusso nell’evento più importante.

Le ragazze di Davide Mazzanti ora hanno un’unica missione per Tokyo 2020: dopo la sfavillante qualificazione ottenuta ieri sera asfaltando la tanto temuta Olanda, si dovrà volare in Giappone per agguantare quell’alloro che è sempre sfuggito. L’unico obiettivo deve essere sfatare il tabù storico che ci ha visto sempre fermarsi a un passo dalla zona medaglie senza riuscire a sognare fino in fondo: a Sydney 2000 (eliminazione nella fase a gironi come a Rio 2016) il movimento era davvero alle origini dopo decenni di quasi autentico anonimato mentre dopo 20 anni la pallavolo è lo sport più praticato in Italia dalle donne e possiamo contare su una squadra davvero di lusso reduce dalla finale dei Mondiali persa contro la Serbia.

Il Paese ama ormai queste ragazze come dimostrano i bagni di folla nei palazzetti e i dati di ascolto in televisione, ora si insegue quella medaglia a cinque cerchi dopo tante missioni fallite anche negli anni buoni della squadra che vinceva Mondiali, Europei, Coppe del Mondo. Paola Egonu e compagne formano un gruppo estremamente solido e ormai ai vertici internazionali insieme a Cina, Serbia, Brasile e USA: con queste compagini, senza dimenticarsi della sempre temibile Russia, ci si giocherà un posto nell’Olimpo e magari si potrà inseguire anche la medaglia d’oro (sempre sfuggita anche agli uomini che però sul podio sono saliti più volte). La rivincita contro le slave, sempre in terra nipponica dopo l’atto conclusivo dell’ultima rassegna iridata, non è poi così utopistico: ci sarà un anno intero per prepararsi passando per gli imminenti Europei e per la Nations League del prossimo anno, ora le Olimpiadi sono una meravigliosa realtà per questa Italia.

 

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Foto: FIVB

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