Pallavolo
Volley, Preolimpico 2019: Italia-Serbia, la partita della vita. Azzurri, serve l’impresa per volare a Tokyo! Battaglia biblica a Bari
La partita dell’anno, uno degli incontri più importanti della storia per il nostro movimento, una delle sfide più determinanti per il futuro della pallavolo italiana, uno dei confronti più aspri e intensi delle ultime stagioni. Tutto questo (e molto altro) è Italia-Serbia, lo scontro diretto che vale la qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo 2020: questa sera (ore 21.15) andrà in scena una battaglia campale al PalaFlorio di Bari, tutto si deciderà in una partita da dentro o fuori, non c’è bisogno di fare calcoli arzigogolati perché chi vince stacca il biglietto per la rassegna a cinque cerchi mentre chi perde verrà rimandato al torneo europeo di gennaio 2020 dove otto formazioni (tra cui Francia, Slovenia, Belgio, Germania e verosimilmente Olanda e Bulgaria) si daranno battaglia per un solo posto.
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L’Italia si gioca una ghiotta chance di volare in Giappone e di chiudere i conti con un anno di anticipo ma mai come questa volta la presenza della nostra Nazionale ai Giochi è a rischio, gli azzurri disputano l’evento sportivo più importante fin da Montreal 1976 ma questa volta la missione sarà estremamente complicata e bisognerà necessariamente sconfiggere gli slavi in un incontro che si preannuncia estremamente combattuto e intenso. Tutto è pronto per una guerra agonistica sottorete tra due compagini che storicamente se le sono date di santa ragione in una rivalità infinita e molto accesa, il nostro sestetto ricorda bene la sonora batosta subita agli ultimi Mondiali casalinghi e insegue la vendetta nel momento indubbiamente più importante dell’ultimo quadriennio.
In un palazzetto che sarà gremito all’inverosimile, i ragazzi del CT Chicco Blengini dovranno stringersi forte, mettersi in trincea, tirare fuori l’anima e la grinta dei giorni migliori, alzare l’asticella e giocare la partita perfetta senza la minima sbavatura: servono precisione, incisività, cattiveria, aggressività, potenza, acume tattico, pochi errori, un gran servizio, un muro solido e una fase offensiva degna di nota. Una serie di ingredienti complessi da mettere insieme ma necessari se si vorrà centrare l’obiettivo e festeggiare di fronte al proprio caloroso pubblico che merita un risultato di prestigio dopo la delusione dell’ultima rassegna iridata.
L’Italia è reduce dall’inattesa sudata vittoria contro l’Australia, un sofferto successo al tie-break dopo 142 minuti di difficoltà che potrebbe avere lasciato qualche scoria nelle gambe. Gli azzurri hanno faticato più del previsto contro i Canguri e hanno terminato di giocare pochi istanti prima delle mezzanotte, sarà importante recuperare al meglio le energie perché la Serbia si presenterà riposata visto che ieri ha passeggiato contro il Camerun operando anche un massiccio turnover. Ivan Zaytsev è chiamato alla prestazione della vita, il capitano dovrà affrontare Aleksandar Atanasijevic in un vertiginoso duello tra opposti: da loro due passeranno le chance di vittoria delle rispettive squadre.
Lo Zar ha faticato contro gli aussies, serve una prova dei suoi giorni migliori in diagonale con Simone Giannelli che sembra avere una marcia in più e che si giocherà la carta Osmany Juantorena: la Pantera è risultato determinante contro l’Australia, ora nella battaglia clou del 2019 non dovrà sbagliare. Attenzione perché Blengini potrebbe anche apportare delle novità nel sestetto titolare con Oleg Antonov al posto di Filippo Lanza e la coppia centrale formata da Matteo Piano e Simone Anzani (anche se l’astigiano ieri non ha giocato il tie-break venendo sostituito da Roberto Russo), l’opposto Gabriele Nelli è pronto dalla panchina per dare un contributo nel caso in cui le cose non dovessero andare nel verso giusto. Dall’altra parte non soltanto Aleksandar Atanasijevic ma anche il mancino Uros Kovacevic, gli altri schiacciatori Nemanja Petric e Marko Ivovic, i muri di Marko Podrascanin che ha recuperato dall’infortunio (ieri ha giocato contro il Camerun) affiancato dall’altro centrale Lisinac. Sarà un confronto epocale, l’Italia deve rispondere presente e regalarsi il sogno olimpico.
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Foto: FIVB