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Ciclismo

Vuelta a España 2019, Alejandro Valverde e un grande sogno: salire sul podio a 39 anni

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Alejandro Valverde l’ha detto chiaramente, i suoi 39 anni non gli pesano affatto, indossa la maglia di campione del mondo e gli obiettivi sono ancora tanti. Il primo? L’ormai imminente Vuelta a España 2019 che partirà questo sabato da Salinas de Torrevieja. Al suo fianco in Movistar ci saranno altri due capitani, molto più giovani di lui, ossia Nairo Quintana e il vincitore dell’ultimo Giro d’Italia Richard Carapaz: tre leader per una squadra che non dovrà e non potrà sottrarsi da alcun tipo di attacco. Sono loro i padroni di casa e avranno l’obbligo di onorare al meglio la corsa a tappe iberica.

La maglia iridata Valverde, detentore anche del titolo spagnolo della prova in linea, è reduce da un 2019 dove è sempre e comunque riuscito a difendersi nelle classifiche generali delle piccole corse a tappe. A febbraio ha concluso la Vuelta Valenciana al secondo posto, stessa sorte alla Vuelta Murcia, per poi trovare la prima vittoria di tappa all’UAE Tour e l’ennesimo secondo posto finale. Tra gli altri risultati più rilevanti il primato a La Route d’Occitanie. È poi arrivato il grande appuntamento stagionale, il Tour de France, e il “Bala” si è difeso con le unghie e con i denti chiudendo la Grande Boucle al nono posto, tattica Movistar a parte che si è accontentata di tre piazzamenti nella top ten finale.

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Le grandi vittorie non sono arrivate in questo 2019, la Vuelta a España è la corsa a cui tiene di più e in cui non ha mai deluso le aspettative. Questa sarà la sua tredicesima partecipazione. In diciassette anni di professionismo ha raccolto la vittoria finale e la maglia amarillo nel 2009, ben sei maglie verdi della classifica a punti, undici tappe, e lo scorso anno ha chiuso la corsa al quinto posto con ben due vittorie.

Il tutto dietro a uomini molto più giovani di lui. Insomma, se verrà riconfermata la condizione del 2018, il podio finale sembra decisamente alla sua portata, soprattutto vista la maglia di campione del mondo che indossa sulle spalle. Dovrà però fare i conti con le gerarchie di squadra e andranno capite le tattiche della Movistar che porterà nuovamente tre capitani per una sola corsa a tappe: non potrà sbagliare come al Tour de France, ma giocarsi giorno dopo giorno la carta migliore per puntare alla vittoria. Certo, la giovane età di Carapaz e la recente vittoria alla Corsa Rosa lo favoriscono a scapito di Valverde. Andrà poi capito Quintana, vincitore della Vuelta nel 2016, oramai pronto a lasciare la formazione spagnola ma di sicuro l’iridato non resterà lì a guardare i propri compagni mentre si giocano il podio. Valverde sarà sicuramente della partita per dimostrare una volta ancora l’onore spagnolo, il potere della maglia iridata e il valore di una carriera ancora molto lunga e che non accetta tregue.

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@lisa_guadagnini

Foto: Pier Colombo

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