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Ciclismo

Vuelta a España 2019, domani il primo arrivo in salita. Movistar la squadra di riferimento, Aru alla prova della verità

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Mercoledì 28 agosto, quinta tappa della Vuelta a España 2019, L’Eliana-Observatorio Astrofisico de Javalambre, 170,7 km, primo arrivo in salita della settantaquattresima edizione della corsa a tappe iberica, e primo grande confronto tra i big deputati alla lotta per la classifica generale. Si sapeva già dalla presentazione che questa Vuelta sarebbe stata dura e intensa sin dalle primissime giornate, e proprio domani assisteremo a quello che sarà il banco di prova per la condizione individuale di coloro che sono partiti alla volta della terra iberica con l’intenzione di puntare in alto.

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Domani gli scalatori usciranno allo scoperto e assieme a loro anche le tattiche singolari e quelle di squadra, la lucidità di ognuno di loro, e soprattutto lo stato di salute. Il finale della quinta tappa si farà alquanto incandescente con l’ultima salita fino all’Observatorio Astrofísico de Javalambre, un prima categoria di 11.1 Km al 7.8%, in mezzo al nulla; una rampa lunghissima ed estenuante soprattutto negli ultimi cinque chilometri dove l’ascesa si farà ancora più arcigna. Prima però ci sarà il Puerto de Alcubias, GPM di seconda categoria di 5.9 Km al 4.8%, e l’Alto Fuente de Rubielos salita di 4.8 Km al 5.7%.

Insomma, il terreno per iniziare a delineare le gerarchie nella lotta interna in questa Vuelta è quello buono, e lo spazio per poter dimostrare il proprio valore è tanto. L’Italia ovviamente si affiderà a Fabio Aru. Il sardo della UAE Team Emirates si è presentato in Spagna con grandi ambizioni, lui che aveva già vinto la corsa a tappe iberica nel 2015. La caduta nella cronosquadre di sabato sembrava averlo frenato, e invece già dal giorno dopo è apparso in grande forma scattando con gente come Quintana, Roglic, Uran nel finale della frazione di Calpe, e chiudendo al quinto posto; un piazzamento che fa ben sperare. Per lui che è un esperto scalatore, la tappa di domani dovrebbe essere il percorso e la strada ideale per dimostrare ulteriormente una condizione fisica che pare molto buona. Gli avversari sembrano agguerriti, ma lui sa che questa Vuelta sarà la prova della verità dopo un periodo decisamente buio. Ha al suo fianco una formazione da verificare dopo la caduta di Torrevieja, ma in caso buono potrebbe contare sull’appoggio di diversi uomini, in primis sul giovane Tadej Pogacar.

Ma dovrà fare attenzione ad una Movistar che è apparsa scatenata sin dalla frazione conquistata da Nairo Quintana, ed è soprattutto lo scalatore colombiano il maggiore indiziato per la quinta tappa. Al suo fianco avrà un Alejandro Valverde con una condizione fisica alquanto invidiabile e una squadra di grande valore che non ha la ben che minima intenzione di farsi sfuggire ogni attimo di questa Vuelta. La formazione iberica fa paura a molti e sta affrontando le prime giornate con grande lucidità. Domani sarà un’ulteriore banco di prova per verificare definitivamente la situazione generale, ma con una coppia come Quintana e Valverde, se non anche Marc Soler, gli uomini di Unzue fanno non poca paura.

Abbiamo poi Primoz Roglic, che oggi ha perso un pezzo fondamentale della sua Jumbo-Visma, il secondo capitano Steven Kruijswijk; caduto con tutta la squadra nella crono di sabato, ha ceduto per un forte dolore al ginocchio che lo ha costretto al ritiro. Quindi lo sloveno dovrà cavarsela da solo; un po’ come in parte del Giro d’Italia dove comunque sia ha dimostrato di riuscire a fare tanto, tantissimo soltanto con le proprie forze. La tappa di Calpe ne è stata l’ennesima conferma. L’unico che potrebbe supportarlo è George Bennett, condizione a parte dopo la caduta di Torrevieja. Troviamo anche Rigoberto Uran, il capitano della EF Education First, ottimo sia nella cronosquadre che nella frazione di domenica dove ha chiuso in entrambi i casi al quarto posto; dimostrazione del fatto che, scongiuri per lui a parte, sembra aver ritrovato la condizione dei tempi migliori. Con lui potrebbero esserci anche Sergio Higuita e Daniel Martinez.

Scalatori, colombiani, come Miguel Angel Lopez. Era partito da Benidorm con la maglia rossa di leader della generale, sfuggitagli subito dopo non aver inseguito i principali avversari assieme all’altro capitano dell’Astana Jakob Fuglsang. Magari è stata una semplice tattica per non subire troppa pressione mediatica fin da subito, resta il fatto che entrambi sono attesi all’appello; se non anche Ion Izagirre.

Questi sembrano i primissimi nomi indiziati per il primo grande arrivo in salita di questa Vuelta; o perlomeno gli uomini più attesi della vigilia, non per svalutare tanti altri. Ma tracciando le somme di quanto fatto vedere finora e la potenza delle varie squadre, il pubblico si aspetta grandi nomi e uomini per una Vuelta che si fa sempre più accesa.

 

 

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Foto: Valerio Origo

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