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Ciclismo
Vuelta a España 2019: Fabio Aru, prestazione allarmante. Serve una crescita verso la terza settimana
Ci si aspettava una prova importante da parte di Fabio Aru sul primo arrivo in salita della Vuelta di Spagna e invece l’Alto de Javalambre ha purtroppo respinto il Cavaliere dei Quattro Mori. Dopo la caduta nella cronometro a squadre e la bella prestazione offerta domenica quando ha attaccato in discesa rimanendo con Roglic e Quintana, oggi il sardo non è mai stato in partita e ha pagato dazio tagliando il traguardo con 2’12” di ritardo da Miguel Angel Lopez. Il colombiano ha piazzato l’attacco buono a 3 km dal traguardo, poco prima si era mosso anche Alejandro Valverde e proprio sullo scatto del Campione del Mondo sulle pendenze più aspre della salita (ultimi 5000 metri sempre in doppia cifra) Fabio Aru non è riuscito a rispondere: l’alfiere della UAE Emirates ha tenuto duro e ha provato a non andare alla deriva ma il risultato è stato tutt’altro che confortante, un’ascesa allarmante che purtroppo ha bocciato il 29enne.
Il sardo è tornato in gara un paio di mesi fa dopo l’operazione all’arteria iliaca della gamba sinistra, aveva disputato un buon Tour de France concludendolo al 14esimo posto e si era presentato in grande forma in terra iberica, le aspettative erano molto alte e i primi riscontri dello scorso weekend erano stati confortanti ma oggi purtroppo il risultato è stato deludente. Fabio Aru si trova a 2’47” dalla maglia rossa, un ritardo già importante che rende difficile la rincorsa verso il trionfo anche se siamo soltanto all’inizio della Vuelta e può tutto cambiare: bisognerà tenere duro, recuperare le energie e ributtarsi a capofitto sulla strada per cercare di rimettersi in sesto.
Il capitano della UAE Emirates deve crescere nei prossimi giorni e puntare a un balzo in avanti nella terza settimana in modo da tornare a essere competitivo anche in ottica classifica generale o per un successo di tappa (se sarà lontano dalle posizioni che contano). La rinascita di uno dei migliori italiani in gruppo passa da questa Vuelta di Spagna, non si può più sbagliare dopo due anni estremamente complicati.
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Foto: Valerio Origo