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Vuelta a España 2019, Nairo Quintana e un ruolo da definire: il vero capitano della Movistar sarà Carapaz?

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In casa Movistar, ormai, è prassi affacciarsi ai grandi giri con più di un capitano designato e anche all’imminente Vuelta la situazione non sarà diversa. Il team diretto da Eusebio Unzué, infatti, partirà con due punte: Richard Carapaz e Nairo Quintana. Alle loro spalle, peraltro, ci sarà, ancora una volta, Alejandro Valverde, con un ruolo a metà tra il gregario e il battitore libero, come al Tour de France.

Gli attuali rapporti di forza ci dicono che Carapaz dovrebbe essere quello con più chance, tra i due, di vincere la Vuelta. L’ecuadoriano ha conquistato il Giro d’Italia pochi mesi fa, mentre Quintana, al netto del lampo sul Galibier, al Tour de France è arrivato lontano dai migliori. Inoltre, il colombiano è ormai un separato in casa in Movistar e l’anno prossimo dovrebbe andarsene. Al contrario Richard, che negli scorsi mesi era dato vicinissimo al passaggio in Ineos, negli ultimi tempi sembra che stia contemplando il rinnovo. Impossibile, dunque, che in questa situazione gli venga chiesto di mettersi al servizio del colombiano.

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Ecco, quindi, che in questo scenario diventa sempre più complicato capire che ruolo possa avere Nairo Quintana in questa Vuelta. Gregario di lusso? In teoria avrebbe senso, visti i fallimenti inanellati negli ultimi 4 grandi giri a cui ha partecipato, ma Nairo ha già dimostrato al Tour di essere poco avvezzo a mettersi a disposizione dei compagni. Più facile, dunque, vederlo agire da seconda punta, con la squadra al servizio di Carapaz, ma con libertà di fare la sua corsa.

Vi è, poi, da analizzare la situazione dal punto di vista dei rapporti che intercorrono tra i due. Al momento Quintana non sembra provare una forte avversione nei confronti dell’ecuadoriano, anzi. Nairo ha sempre avuto buone parole per Richard, diversamente da quanto accaduto con Landa. L’anno scorso, proprio alla Vuelta, Carapaz si era messo più volte a disposizione del colombiano e prima del Tour 2019 Quintana dichiarò che gli sarebbe piaciuto avere il vincitore del Giro al suo fianco durante la Grande Boucle.

Questa, però, potrebbe anche essere vista come una mossa politica di Quintana per cercare di levarsi di torno Carapaz prima della Vuelta. Inoltre, un eventuale partecipazione dell’ecuadoriano alla Grande Boucle, con il ruolo di gregario di Quintana, avrebbe confermato la posizione di forza che Nairo ha sempre avuto nei confronti del compagno. Infatti, fino a pochi mesi fa, quando i due si sono ritrovati a correre insieme, Richard ha sempre accettato di buon grado l’idea di lavorare per il veterano boyacense.

Tuttavia, con la vittoria nella Corsa Rosa Carapaz ha chiaramente scalato le gerarchie e, ora, deve essere Quintana a fare un passo se non indietro, quantomeno di lato. Ma l’ego del colombiano è ingombrante e se dovesse puntare i piedi potrebbe esplodere una bomba in casa Movistar. La serenità e l’alchimia all’interno di un gruppo sono sovente fondamentali per vincere un grande giro e buona parte delle chance di successo del team spagnolo alla Vuelta passano anche per Quintana. Se, come sembra probabile ora, Carapaz si dimostrasse più forte, riuscirà Unzué a far coesistere i due, trasformando Nairo in un plus per il sodalizio?

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Foto: Valerio Origo

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