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Vuelta a España 2019, partenza col botto tra cadute e attacchi: corsa accesa, Quintana illumina, Aru replica, Lopez non risponde

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È il terzo ed ultimo grande giro stagionale, forse quello meno seguito per questione di appeal, quello con la startlist più povera viste le grandi assenze, ma la Vuelta a España 2019, dopo due tappe, si è dimostrata subito spettacolare. Una partenza col botto: alla cronometro a squadre delle cadute, con UAE Emirates e Jumbo-Visma a terra, di ieri, si è sommata la bellissima frazione odierna.

Partenza da Benidorm ed arrivo in quel di Calpe, di 199,6 chilometri, con il decisivo Alto de Puig Llorenca, uno strappo molto duro di 3 km con una pendenza media che sfiora il 10%, posto a circa 25 chilometri dal traguardo. Lì si sono accese le micce: a scatenare il tutto il campione del mondo Alejandro Valverde (Movistar) ed il campione italiano Davide Formolo (Bora-hansgrohe). I due non sono riusciti ad evadere, ma hanno spezzato il gruppo principale, nel quale sono rimaste una ventina di unità.

Nella discesa successiva si sono avvantaggiati in sei, tutti uomini di grandissima qualità: Fabio Aru, Nairo Quintana, Rigoberto Uran, Mikel Nieve, Primoz Roglic e Nicolas Roche. Collaborazione per loro e vittoria decisa con uno scatto di Quintana che, sfruttando anche il favore, del connazionale Uran, ha trovato il buco giusto per andar via a 3 chilometri dal traguardo trionfando a braccia alzate.

Tutto da rifare per l’Astana: i kazaki ieri si erano avvantaggiati con la cronometro a squadre, oggi però Lopez ha dovuto cedere 37” ai rivali, con Aru e Roglic che rientrano in classifica dopo la clamorosa caduta. Nuova Maglia Rossa a Roche, ma tutto in equilibrio. 

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Lapresse

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