Ciclismo

Alessandro Fancellu: “Ho imparato tanto da Basso, Pantani il mio idolo. Amo la salita”

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Un anno fa, in queste settimane, è stato in grado di regalare alla Nazionale Italiana la medaglia di bronzo Juniores ai Campionati del Mondo di Innsbruck. Poi ecco il passaggio tra gli Under 23 e l’approdo nella Kometa Cycling Team, la formazione di Ivan Basso e Alberto Contador. Un 2020 ancora da affrontare e il futuro già assicurato tra i professionisti da 2021. Ebbene sì, il ciclismo italiano è pronto a lanciare tra i big del World Tour un altro nastro nascente del nostro Paese, ossia Alessandro Fancellu, che nel 2021 diventerà un corridore della Trek-Segafredo. Il diciannovenne di Binago, in provincia di Como, cresciuto tra le fila del CC Canturino, sta affrontando una stagione a metà: la prima parte contraddistinta da dolori, e la seconda da grandi gioie, con ottimi piazzamenti, ma soprattutto con la vittoria nella tappa regina della Vuelta a Léon e la conquista della classifica finale. Poi ecco l’annuncio del passaggio tra i professionisti nel 2021, ma non prima di affrontare un’altra stagione tra i dilettanti, per maturare, crescere e dimostrare ancor di più di essersi meritato un posto tra i grandi.

Che giudizio dai a questo tuo primo anno tra gli Under 23?

“Diciamo un 7,5 dai. La stagione è partita male. Ho fatto tre cicli di antibiotici durante l’inverno e fino a maggio faticavo davvero tanto e non ottenevo nessun risultato; neanche minimo. Poi da maggio in poi ho iniziato a pedalare un po’ meglio e finalmente sono arrivati i primi risultati. Tutto sommato sono abbastanza soddisfatto di questa prima stagione da Under 23, perché ho imparato parecchio e sono cresciuto rispetto all’anno scorso; e tutto sommato ho ottenuto anche buoni risultati”.  

Quanto è stato importante per te affrontare questa stagione sotto l’ala protettiva di Ivan Basso? Cos’hai imparato? 

“Sicuramente è stato molto importante, è una persona davvero disponibile e so che qualsiasi cosa io abbia bisogno posso chiedere a lui; e sono sicuro che farà di tutto per aiutarmi. Inoltre avere un campione del genere che ti guida e ti  consigli non capita tutti i giorni”. 

Cosa rappresenta per te la salita? 

“La salita mi è sempre piaciuta. Si fa una fatica immane, ma quando ci si trova davanti in gara a scattarsi in faccia l’uno con l’altro, è davvero una sensazione unica; mi  una grinta incredibile. Anche in allenamento mi piace fare tante salite, arrivare in cima dopo aver faticato per parecchi chilometri è una soddisfazione incredibile”.   

Sei uno scalatore puro. Quanto stai lavorando a cronometro? 

“Rispetto agli anni scorsi sono migliorato parecchio anche sul passo e nelle gare contro il tempo. A dire il vero non ho lavorato propriamente sulla cronometro, ma facendo più lavori di forza ne ho beneficiato parecchio anche in quel campo. Poi sicuramente dall’anno prossimo inizierò a fare anche lavori specifici sulle cronometro”.  

Chi è il tuo punto di riferimento tra i professionisti? La gara dei tuoi sogni? 

“Il mio idolo è sempre stato Marco Pantani. Anche se purtroppo non sono riuscito a vedere in diretta le sue imprese, me ne sono innamorato vedendo i filmati e documentandomi. La gara dei miei sogni è il Giro di Lombardia. Si corre a pochi chilometri da casa mia e mi piace davvero più di qualsiasi altra corsa”.  

Nei prossimi anni, per vincere una grande corsa a tappe, bisognerà confrontarsi con fenomeni come Bernal, Pogacar, magari Evenepoel… . Ti senti in grado di arrivare al loro livello un giorno? 

“Nei prossimi anni ci saranno molti avversari e molto forti. Io sicuramente ce la metterò tutta per poter migliorare il più possibile; poi vedremo”. 

 Nel 2021 passerai professionista con la Trek-Segafredo. Una bella responsabilità… 

“Sì, sono molto contento di avere l’opportunità di poter correre in una delle miglior formazioni del Word Tour tra due anni. Sicuramente è un sogno che si realizza! Però, adesso come adesso, preferisco concentrarmi sull’anno prossimo, che sarà altrettanto duro e importante. Insomma, un passo alla volta”. 

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Foto: Pagina FB Alessandro Fancellu

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