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Atletica, Alex Schwazer innocente? Il campione d’urina sarebbe stato manomesso

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Tuttosport ha pubblicato una clamorosa anticipazione riguardo alla perizia dei Ris sul caso Alex Schwazer. Il campione d’urina prelevato durante il controllo antidoping del 1° gennaio 2016 sarebbe stato manomesso: questo sarebbe il succo delle indagini effettuate dal Reparto Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri che presenteranno la perizia giovedì 12 settembre al Tribunale di Bolzano.

Il marciatore altoatesino sarebbe dunque innocente: l’atleta aveva più volte confessato la sua estraneità al doping dopo la positività confessata alla vigilia delle Olimpiadi di Londra 2012 ma non era stato ascoltato ed era stato squalificato proprio mentre si stava preparando per i Giochi di Rio 2016. La positività del 2016, al rientro dopo la prima squalifica, era stata rilevata dal laboratorio di Colonia ed era stata motivata dall’accusa con la presenza di testosterone sintetico nel campione ma la difesa di Schwazer aveva sempre parlato di un fallace sistema di custodia della provetta. Tra cinque giorni ne sapremo di più e avremo delle conferme ufficiali riguardo al contenuto della perizia dei Ris anticipato oggi da Tuttosport.

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Foto: Lapresse

9 Commenti

1 Commento

  1. Luca46

    10 Settembre 2019 at 21:24

    @ghost

    evidentemente già dal 2009 c’erano problemi attorno a Schwarzer. Sicuramente Bragagna apoggiava la parte più forte (o per discrepanze personali o per mantere la poltrona). Sono sicuro che dietro a questa storia ci siano altri motivi, probabilmente economici. Di sicuro qui lo sport non centra niente. Non è l’unico caso quello di Schwarzer, ce ne sono altri. Per me l’antidoping è una mafia. Anche Armstrong che era dopato è stato incastrato quando probabilmente è andato a muovere i fili sbagliati e anche qui per vicende nelle quali lo sport non ha niente a che vedere.

  2. Luca46

    10 Settembre 2019 at 21:12

    Ovviamente non sono depositario della verità e ovviamente la regola non vale per tutti. Non sto a sindacare sui singoli casi. Sono però convinto che purtroppo gli atleti non abbiano possibilità di scelta in questo. O meglio possono scegliere se stare o non stare al sistema. Ovviamente standone fuori vincere è pressochè impossibile. Ritengo che sponsor e organizzazioni favoriscano queste pratiche perchè c’è un gran giro di soldi prima e dopo l’attività ed inoltre così gli atleti sono ricattabili. In ogni caso a prescindere da questo credo sia palese che l’antidoping di giusto non ha praticamente niente, ogni caso ha un regolamento a se.

  3. riax

    7 Settembre 2019 at 20:59

    io bragagna non lo sopporto da tempo sia quando commenta lo sci nordico che l’ atletica, tanto che tolgo l’ audio.

  4. riax

    7 Settembre 2019 at 18:19

    a Luca46:
    io invece sono amico personale, con frequentazioni quasi giornaliere, di marciatori di vertice ( non di Alex), e posso dire che il tuo punto 1), almeno per noi, è fuori luogo… 🙁

  5. riax

    7 Settembre 2019 at 12:48

    Sono sempre stato dubbioso su questo caso!
    Spero proprio che Alex ne esca pulito, e che saltino fuori i manipolari ed i responsabili.

    • Luca46

      7 Settembre 2019 at 14:49

      Il fatto è che per essere credibile il sistema le analisi antidoping andrebbero fatte al momento alla presenza di esperti e legali sia della WADA sia dell’atleta. Altrimenti un secondo dopo che sono state fatte se non vengono tenute d’occhio nessuno ha la garanzia di che cosa facciano con quelle provette. Figuriamoci mesi o anni dopo. Chissà persone che possono averci messo le mani.
      A prescindere da questo è evidente che il caso Schwarzer presenta anomalie a 360°.

      • ghost

        7 Settembre 2019 at 15:16

        chi ci ha messo le mani?

        i nomi sono arcinoti…

        la mente: il dott. Fischetto (con tutta l’ala “deviata” della fidal, vogliosa solo di poter finalmente incastrare il prof. Donati una volta per tutte -già gli era andata male con il caso Di Terlizzi, stavolta non potevano fallire ancora- e al contempo vendicarsi di Schwazer, che aveva fatto la spia dopo che l’avevano beccato nel 2012 e aveva sollevato il coperchio di questo squallido vaso di Pandora).

        gli esecutori materiali: agenti Russi dell’FSB (gli stessi delle manipolazioni a Sochi 2014) al soldo del nostro eroe, che poi è colui che, in veste di responsabile della IAAF, aveva chiuso non 2 ma 4 occhi sulle porcherie dei marciatori Russi -poi tutti pluri-squalificati e privati di innumerevoli immeritate medaglie, rubate a tutte le latitudini- al tempo gestiti dall’attuale vice-governatore della Mordovia Viktor Chegin, noto guru del settore (prima di pararsi il cu*o con la carica politica dopo essere stato squalificato a vita), nonchè, tra l’altro, iniziatore -con i suoi metodi ben noti- della saga della marcia cinese, poi ereditata dalla “banda Damilano” e non certo gestita a “pane e acqua”.

        la rete di protezione: l’intera commissione anti-doping della IAAF (a partire dal famigerato dott. Capdevila, il più criminale di tutti…degno compare della famiglia Diack, i cui guai giudiziari sono altrettanto ben noti) e pure i corrottissimi giudici del TAS che nel periodo immediatamente precedente Rio 2016 presero Schwazer per i fondelli per mesi prima di assestare la mazzata definitiva giusto poche ore prima della gara che avrebbe avuto tutto il diritto di dominare -perchè è evidente che la 50km di Rio non avrebbe avuto storia se Alex avesse partecipato.

        il “cantore” di questa “banda”: Franco Bragagna, che qualunque ente serio di questo mondo avrebbe messo a riposo forzato dopo le vergognose uscite sul caso di tutti questi anni (in particolare la scandalosa telecronaca della 50km di Rio 2016) e che ora meriterebbe di finire in galera come tutti i protagonisti negativi di questo scandalo che ha danneggiato non solo Schwazer, ma l’intero sport Italiano in modo irreparabile.

        • Luca46

          7 Settembre 2019 at 15:59

          Ho letto con interesse quanto hai scritto. Adesso io non sono addentro al sistema per capire come funzionino in realtà le cose nello specifico. Tuttavia il mondo dello sport non è estraneo ad ogni altro settore di questa società. Penso però di essere abbastanza certo su alcuni punti (anche da informazioni che ho raccolto). 1) Sono tutti più o meno dopati 2) L’antidoping può essere usato come ricatto. Poi ogni caso è diverso dall’altro ma nessuno sfugge a queste regole.
          Quanto a Bragagna puoi spiegarti meglio? L’ho sempre considerato un ottimo commentatore.

          • ghost

            7 Settembre 2019 at 20:50

            su Bragagna è presto detto.
            durante i Giochi di Rio 2016, in particolare nelle telecronache della marcia -soprattutto durante la 50km, in pratica il nostro eroe non fece altro che insultare e calunniare Schwazer per 4 ore, affermando cose non vere e che comunque un telecronista della tv pubblica non si sarebbe mai dovuto permettere di esplicitare durante il suo lavoro, spalleggiato dai soliti compari di merende che altro non sono che parte dei complottari che hanno contribuito a creare lo scandalo.
            e, a parte questo episodio, che è il peggiore di tutti, in realtà era da Berlino 2009 che Bragagna aveva intrapreso una campagna personale contro Schwazer, non perdendo mai l’occasione di dire e non dire, alludere e lanciare messaggi più o meno criptici.
            quasi che ci fosse appunto dell’astio personale tra i 2.
            p.s. non so come tanti riescano a trovare Bragagna un ottimo commentatore…prolisso, saccente e prevaricatore com’è.
            io personalmente non lo reggo (come non reggo le telecronache in Italiano della maggior parte degli sport, spesso affidati a commentatori improvvisati e impreparati o, quando va bene, con una pessima dizione e tono di voce -e non parlo solo della rai, sparare sulla quale è come mirare alla croce rossa).

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