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Atletica, Mondiali 2019: Filippo Tortu ha fatto sognare l’Italia, polvere di stelle in un 100 da sogno. Il ragazzo genuino che fa innamorare

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Filippo Tortu ha risvegliato l’Italia, l’ha rianimata, ha ridato ossigeno a un’intera Nazione, ha scaldato i cuori di un popolo intero che nella prima serata di un sabato sera di inizio autunno si è riunito davanti al televisore: dopo 32 anni di digiuno, c’era un azzurro nella Finale dei 100 metri ai Mondiali, la gara regina, quella che incorona l’uomo più veloce del Pianeta, una prova che premia l’icona simbolo di tutta l’atletica leggera. Una presentazione da premio Oscar, lo Stadio di Doha dedicato interamente a questo evento, luci e riflettori in pista, occhi soltanto per il rettilineo delle magie dove i sogni diventano realtà: oggi un ragazzo brianzolo di origini sarde, un 21enne che lo scorso anno sfondò il muro dei 10 secondi come non riuscì a fare nemmeno un mito come Pietro Mennea, era tra gli otto grandi che hanno battagliato per le medaglie.

Filippo Tortu ha scritto una pagina di storia e questo rimarrà per sempre, nessuno riuscirà a togliere questa serata unica nel suo genere dal palmares di questo velocista che ha riportato il nostro Paese in auge nella velocità pura dove è sempre più difficile emergere. L’azzurro ha disputato un atto conclusivo da protagonista, ha concluso al settimo posto con un interessante 10.07 che è il suo stagionale e si tratta di un crono rilevante considerando che ha subito un infortunio a inizio estate durante una tappa della Diamond League a Stanford: senza quello stop oggi avrebbe tranquillamente potuto avvicinare il suo record italiano, quel 9.99 siglato l’anno scorso a Madrid. Fuoriclasse come Chris Coleman e Justin Gatlin (oggi oro e argento) restano inarrivabili ma oggi il nostro portacolori ha dimostrato di potersela giocare in un contesto di questo spessore e a soli 21 anni ha un futuro roseo davanti a sè.

Filippo Tortu può guardare con fiducia alle Olimpiadi di Tokyo 2020, mancano nove mesi ai Giochi e nel Sol Levante andrà per dire la sua: le medaglie sono ancora un po’ lontane, ma lavorando costantemente e migliorando alcuni aspetti tecnici (pensiamo alla partenza in primis) non è vietato sognare un traguardo che avrebbe del clamoroso. Il brianzolo è ormai un personaggio, il volto simbolo della nostra atletica insieme a Gianmarco Tamberi, un faro catalizzatore che piace per la sua semplicità e genuinità oltre che per l’indelebile classe che oggi gli ha permesso di raggiungere un risultato davvero storico. E lo ha fatto nonostante un acclarato gap genetico, questa sera era l’unico atleta bianco al via ed è stato il secondo europeo alle spalle del britannico Zharnel Hughes (campione continentale lo scorso anno).

 

LA CRONACA DELLA FINALE

IL VIDEO DELLA FINALE

LE DICHIARAZIONI DI FILIPPO TORTU

FILIPPO TORTU HA FATTO SOGNARE L’ITALIA, IL RAGAZZO GENUINO CHE FA INNAMORARE

CHI E’ FILIPPO TORTU? IL VELOCISTA CHE HA RISVEGLIATO L’ITALIA. PUO’ VINCERE UNA MEDAGLIA?

 

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Foto: Lapresse

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