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Atletica, Mondiali 2019. Le gare di oggi (domenica 29 settembre). Antonella Palmisano ci riprova nella 20 km di marcia. Si incorona la regina dei 100

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L’onda azzurra non si vuole fermare. Dopo lo splendido bronzo di Eleonora Giorgi nella 50 km di marcia per gli eroi della strada, Antonella Palmisano prova a risalire sul podio iridato della 20 km che vedrà al via anche Valentina Trapletti e come sempre vede grandi favoriote le cinesi che anche ieri nella distanza più lunga hanno dimostrato valore e condizione. Per l’azzurra qualche incognita alla vigilia, ma Antonella Palmisano sa come si arriva al meglio in un grande evento internazionale. 

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Serata quasi tutta dedicata alle finali, la terza di gara ai Mondiali di Doha. Si inizia con l’asta femminile e con una battaglia su misure elevatissime. Non ha la migliore prestazione stagionale ma quando il gioco si fa duro Katerina Stefanidi fa sentire tutta la sua classe. Sei vittorie in stagione, anche su campi prestigiosi la dicono tutta sulle qualità della campionessa ellenica che difende il titolo di Londra. La concorrenza è consistente, a partire dalla espertissima Jenn Suhr, statunitense, campionessa olimpica a Londra, 37 anni e leader mondiale stagionale con 4.91, la stessa misura che permise a Stefanidi di vincere il Mondiale di Londra. La russa Anzhelika Sidorova, la statunitense Sandi Morris, la neozelandese Eliza McCartney, la canadese Alysha Newman e la cubana Yarisley Silva, oltre alla svedese Angelica Bengtsson, hanno le carte in regola per sparigliare le carte e inserirsi nella lotta per le posizioni che contano, soprattutto se la gara dovesse svolgersi in condizioni climatiche particolari (grande caldo).

Inizia il percorso dei 200 maschili con le batterie e due azzurri al via, Infantino e Desalu il cui compito primario sarà cercare di superare il primo turno e andare in semifinale. Lotto partenti variopinto: ci sarà da divertirsi. In programma anche semifinali e finali dei 100 donne. Giamaica su tutti anche se regna l’equilibrio e l’incertezza. I nomi sono più o meno sempre gli stessi: Shelly-Ann Fraser-Pryce, oro nel 2008 e nel 2012 e al rientro dopo la maternità ed Elaine Thompson, campionessa olimpica dei 100m and 200m in 2016. Gli Stati Uniti si aggrappano alla classe di Tori Bowie, ma attenzione alla coppia di ivoriane Marie-Josee Ta Lou, argento a Londra due anni fa (e impressionante ieri in batteria) e Murielle Ahoure, che quest’anno ha corso in 10”93 ma ha un personale di 10”78. L’outsider di lusso potrebbe essere la campionessa europea, la britannica Dina Asher-Smith.

Usa contro Resto del Mondo nel salto triplo maschile con i cubani che possono dire la loro e il portoghese Pichardo che non è outsider da poco. Serviranno misure consistenti per vivere il titolo. Dopo le semifinali degli 800 uomini, arriva la finale del rammarico per l’Italia che non ci saràò: la 4×400 mista. Agli atleti è piaciuta, ad altri un po’ meno.

 

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Foto Colombo

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