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Atletica, Mondiali 2019. Le gare di oggi: l’Italia sogna con Jacobs e Giorgi. In palio sei titoli: dai 100 uomini ai 50 km di marcia

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Fari puntati sulla gara più corta e quella più lunga: 100 metri piani e marcia al centro dell’interesse degli appassionati italiani nella seconda giornata dei Mondiali di atletica a Doha. Oggi si assegna il titolo dei 100 metri uomini e l’Italia, come non accadeva da tanto tempo, ha due specialisti della velocità in semifinale, entrambi con le credenziali per potersi giocare qualche chance di vivere il sogno di una finale, e che finale, iridata.

La prestazione di Jacobs in batteria ieri ha acceso gli entusiasmi dei tifosi: l’azzurro con il 10”07 che gli ha permesso di chiudere al secondo posto una gara complicata, ha ottenuto il quinto crono complessivo e oggi se la vuole giocare nonostante le non perfette condizioni fisiche. Meno chance sulla carta per Filippo Tortu, che finora non è riuscito a decollare in stagione e ieri si è fermato a 10”20, ma oggi è un altro giorno. In finale si preannuncia spettacolo, come sempre, con Harrison (per lui un viaggio all’inferno con biglietto di ritorno poco prima dei Mondiali) favorito, ma tanti in grado di impensierirlo.

La carta da medaglia per l’Italia, però, si chiama Eleonora Giorgi, che quest’anno ha puntato tutto sulla gara più lunga del programma, la 50 km di marcia, che ha fatto capolino due anni fa nel programma iridato con una gara non particolarmente frequentata e che vivrà nella notte di Doha la sua seconda edizione mondiale con ben 24 atlete in partenza.

L’azzurra (al via con le altre italiane meno titolate, Becchetti e Colombi) ha il quarto tempo mondiale stagionale ma di fatto è il secondo tra le partenti di Doha, visto che le prime due della graduatoria non saranno al via oggi. Guardando i tempi, le rivali più accreditate dell’azzurra sono le cinesi, in particolare Li, che ha la migliore prestazione mondiale stagionale tra le atlete al via, e Liang, ma le altre pretendenti non mancano, dalla spagnola Takacs alla campionessa uscente, la portoghese Henriques.

Nella giornata di oggi si assegnano altri quattro titoli, uno dei quali riguarda sempre la 50 km di marcia, ma al maschile, dove l’Italia è destinata a recitare un ruolo di secondo piano con Antonelli e Caporaso, che non partono certo con i favori del pronostico. Il favorito numero uno è sempre lui, il francese Yohann Diniz, capace di tutto e del contrario, ma sempre più solido (infortunio dello scorso anno a parte) nelle ultime stagioni, e bravo a farsi trovare pronto al momento giusto. I pericoli per Diniz arrivano da Cina e Giappone.

Gli altri titoli da assegnare oggi sono il martello femminile, con un lotto ben definito di pretendenti e un possibile USA-Cina per l’oro, con tante outsider interessanti, il salto in lungo maschile, con il cubano Juan Miguel Echevarria che punta al massimo avendo nelle gambe misure stellari, mentre gli statunitensi dovranno cercare di superarsi per avvicinare il favorito numero uno.

Nei 10.000 donne sarà sfida Hassan contro Obiri? Difficile, perché il fattore Etiopia va assolutamente tenuto in considerazione più che in ogni altra gara. Non c’è la campionessa uscente e olimpica Almaz Ayana, vittima di un serio infortunio a luglio, ma ci sono comunque le prime tre della classifica dei migliori tempi stagionali: Letesenbet Gidey, Netsanet Gudeta e  Senbere Teferi, specialiste anche della strada. Le outsider potrebbero arrivare dagli Stati Uniti, con la 35enne Molly Huddle ed Emily Sisson, dalla Gran Bretagna, con Steph Twell ed Eilish McColgan, dall’Olanda, con Susan Krumins, dalla Germania, con Alina Reh, iridata Under 23, e dal Giappone, con Hitomi Niiya.

Per l’Italia fari puntati anche su Faloci, nelle qualificazioni del disco, sull’astista Stecchi, che dà l’assalto alla finale, così come la 4×400 mista.

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Foto: FIDAL/Colombo

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