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Atletica, Mondiali 2019: Warholm Vichingo delle barriere, Lasitskene Imperatrice dell’alto, Chepkoech cerca il record, apoteosi Stahl

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Giornata pirotecnica a Doha (capitale del Qatar) dove si sono assegnati sei titoli ai Mondiali 2019 di atletica leggera. Riflettori puntati soprattutto sul salto in alto femminile e i 400 metri ostacoli maschili, di seguito la cronaca e tutti i risultati del quarto giorno di gare della rassegna iridata. 

FINALI:

SALTO IN ALTO (FEMMINILE)Clicca qui per la cronaca.

400 METRI OSTACOLI (MASCHILE) – Era una delle finali più attese di questi Mondiali, ci si aspettava l’attacco al record del mondo e invece non si scende sotto i 47 secondi. Il norvegese Karsten Warholm è sempre davanti e si impone col tempo di 47.42, si tratta del secondo titolo iridato consecutivo per il Vichingo, il 23enne è anche Campione d’Europa e si lancia verso le Olimpiadi 2020 da grande favorito per completare la corona. Il nordico ha dettato legge tra le barriere, il duello con lo statunitense Rai Benjamin non c’è stato perché l’americano ha sofferto un pochino sul rettilineo finale e si è dovuto accontentare dell’argento (47.66) mentre il bronzo è finito al collo del qatarino Abderrahman Samba (48.03) che ha così regalato la prima gioia al pubblico di casa.

3000 METRI SIEPI (FEMMINILE) – Beatrice Chepkoech si è resa protagonista di una gara da assoluta dominatrice: la keniana ha attaccato subito nelle prime battute e si è involata in solitaria verso il successo, il suo obiettivo era chiaro cioè quello di migliorare il già suo record del mondo e per alcuni frangenti era in linea per riuscire nell’impresa ma poi ha calato il ritmo e si è dovuta “accontentare” della medaglia d’oro. L’africana si impone con il tempo di 8:57.84 (record dei campionati), si tratta del primo trionfo iridato in pista per la 28enne che due anni fa fu quarta proprio come alle Olimpiadi di Rio 2016. Alle sue spalle la statunitense Emma Coburn che non è riuscita nell’impresa di difendere il titolo (9:02.35, personale), medaglia di bronzo al collo della tedesca Gesa Felicitas Krause (9:03.30, record nazionale).

800 METRI (FEMMINILE) – Tutti si aspettavano la stella keniana Eunice Jepkoech Sum che però non era in forma e si è dovuta accontentare del quinto posto (1:59.71). L’ugandese Halimah Nakaayi ha stupito tutti, ha interpretato benissimo il finale, sul rettilineo conclusivo ha tirato fuori le ultime energie e ha trionfato col tempo di 1:58.04 (record nazionale). La 24enne, bronzo ai recenti Giochi Africani e che ai Mondiali di due anni fa si fermò addirittura in semifinale, ha avuto la meglio nei confronti della statunitense Raevyn Rogers che si è resa protagonista di un rush finale davvero al cardiopalma per prendersi l’argento (1:58.18) davanti alla connazionale Ajee Wilson che è crollata proprio nel finale dopo essere entrata in testa sul rettilineo (1:58.84).

LANCIO DEL DISCO (MASCHILE) – Finalmente Daniel Stahl! Dopo gli argenti ai Mondiali 2017 e agli Europei 2018, lo svedese riesce a sbloccarsi e a laurearsi Campione del Mondo dopo le beffe delle sconfitte degli anni precedenti per una manciata di centimetri. Oggi lo scandinavo ha trionfato grazie a un lancio da 67.59 metri piazzato al terzo tentativo con cui ha sconfitto il giamaicano Fedrick Dacres (66.94) e l’austriaco Lukas Weisshaidinger (66.82) mentre il lituano Andrius Gudzius non è riuscito a difendere il titolo concludendo in 12esima posizione (61.55). Sfrenati i festeggiamenti di Stahl che ha saltato e corso per tutta la pista liberandosi di un peso.

5000 METRI (MASCHILE) – Clicca qui per la cronaca.

 

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Foto: Lapresse

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