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Baseball, Preolimpico 2019: l’Italia esce senza nulla in mano. Olimpiadi svanite in tre giorni infernali

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Obiettivo mancato senza neanche andarci vicino. Si può riassumere così quello che è accaduto all’Italia nel torneo di qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo 2020, che lascia il baseball azzurro senza una rappresentativa nella rassegna a cinque cerchi giapponese. Un brutto addio alla rappresentativa tricolore, peraltro, per Giuseppe Mazzanti, che con questo torneo chiude le sue apparizioni internazionali con la maglia dell’Italia.

La Nazionale di Gilberto “Gibo” Gerali, dopo il secondo posto agli Europei, sembrava essersi sostanzialmente ripresa da un inizio complicato, anche al netto delle battaglie con Germania e Israele prima della sconfitta con l’Olanda. Invece quelle sofferenze sono state solo il preludio a quanto visto a Parma e Bologna. Prima i patemi con il Sudafrica, battuto soltanto in un assolato venerdì mattina ducale, poi il non semplice successo con la Repubblica Ceca, poi capace di costringere Israele ad aspettare un giorno in più per andare in Giappone, infine il patatrac con Israele, Spagna e Olanda.

Se l’aggiunta di Gavin Cecchini è stata tutto sommato positiva, non si può dire lo stesso di Pat Venditte. Era lui l’uomo chiamato a fare da valore aggiunto con le sue caratteristiche non comuni sul monte di lancio, e non è invece riuscito a offrire tutto quello che da lui ci si aspettava, e in particolare con Israele ha dovuto soffrire tantissimo. Tanti momenti difficili nei finali di gara non sono stati gestiti al meglio, con il risultato visto nei due improvvisi tracolli con Israele prima e con l’Olanda poi.

Il grande problema, poi, è risultato essere quello dell’attacco: a parte Chris Colabello, uno dei pochi, con o senza setto nasale fatto a pezzi da palle spagnole, c’è stata una sostanziale incostanza nelle prestazioni dei nostri uomini di punta quando si è trattato di girare le mazze. L’unica vera fiammata è arrivata nell’extra inning con il Sudafrica, ma tolta quella si sono visti al massimo i 5 punti con la Repubblica Ceca: un po’ poco per sperare di farla franca.

Sarà ora il tempo delle riflessioni, che vanno tutte fatte partire da alcuni dati: la situazione del campionato italiano, ormai ridotto a sole sette squadre, e dell’apporto dei settori giovanili sono solo due di essi.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: FIBS / EzR NADOC

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