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Basket, Mondiali 2019: Italia, con la Spagna è già decisiva. Serve la vittoria per tenere vive le speranze di andare avanti

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Italia-Spagna è il riassunto di una sfida che, per il basket europeo, ha il sapore del classico. Diciotto incontri agli Europei, tre ai Mondiali e altrettanti alle Olimpiadi riassumono molto, se non tutto, di una sfida che per tanti anni ha avuto nel nostro Paese il dominatore assoluto.

Impossibile, infatti, dimenticare i trionfi in finale agli Europei del 1983 e 1999, l’uno a Nantes e l’altro a Parigi, ottenuti in un’epoca in cui al nostro basket toccava spesso il ruolo di capostipite nel continente. I rapporti di forza, però, nel tempo sono cambiati, anche al di là di singole affermazioni azzurre (le più recenti ancora agli Europei 2013 e 2015), perché la Spagna ha preso per lungo tempo a dominare la pallacanestro del Vecchio Continente, con il picco del titolo iridato 2006 e degli argenti olimpici del 2008 e 2012, oltre che delle vittorie europee (tre nel periodo 2009-2015).

Tuttavia, se ci limitiamo soltanto a quello che sta succedendo in questi Mondiali, che poi è quello che conta di più, da una parte si trova un’Italia che sta giocando con attenzione e voglia di fare, unita intorno al suo coach Meo Sacchetti e che sta trovando in Danilo Gallinari e Marco Belinelli, inevitabilmente, le sue punte di diamante. Le due larghe vittorie contro Filippine e Angola e il -15 contro la Serbia, arrivato dopo aver tenuto duro per tre quarti, parlano di una Nazionale che sta mettendo in campo la giusta energia, ma che adesso deve saper fare un passo in più, ritrovare la vena giusta di Gigi Datome, che contro i serbi non è riuscito a esprimersi al meglio, e avere il miglior Alessandro Gentile, che proprio in Spagna, all’Estudiantes, ha fatto tappa in questa stagione.

Il momento della Spagna, sia storico che nella rassegna iridata, è invece particolare. Sono diverse le assenze importanti, da Pau Gasol a Sergio Rodriguez passando da uno tra Serge Ibaka e Nikola Mirotic (non avrebbero potuto giocare assieme in quanto naturalizzati, e ne viene permesso solo uno, ma tutti e due hanno rinunciato “risolvendo” il problema a Sergio Scariolo). Il roster, inoltre, per quanto forte, con quattro NBA, appare meno incisivo del passato anche a causa di una panchina la cui profondità è minore rispetto anche solo al bronzo europeo del 2017, e oltretutto c’è la possibilità che Rudy Fernandez non venga impiegato contro gli azzurri per un problema alla caviglia sinistra occorso durante il match contro l’Iran. Non solo: anche Sergio Llull, come ammesso dallo stesso Scariolo, è in forse per un problema a un polso. Non va inoltre dimenticato che la selezione spagnola è andata a corrente estremamente alternata, passando dal roboante esordio contro la Tunisia alle vittorie non facili su Porto Rico e soprattutto sul già eliminato Iran.

In qualunque modo si presentino gli iberici, il problema principale degli azzurri resterà sempre uno: contenere Marc Gasol, che ha aiutato solo pochi mesi fa i Toronto Raptors a diventare campioni NBA, e le sue numerose doti (tra cui quella di passatore, il quarto della Spagna in questi Mondiali dopo Rubio, Llull e Fernandez). Sembra abbastanza facile rivedere Gallinari sulle sue tracce, come già accaduto quando, nel match con la Serbia, il nostro giocatore di maggior spicco è stato mandato a tenere in gabbia, nei limiti del possibile, Nikola Jokic.

Nei fatti, la Spagna è forse più vicina di quanto possa sembrare. Tuttavia, sulla sfida pesa un fattore non secondario: agli azzurri serve per forza la vittoria, altrimenti, in base ai risultati della prima fase, sarà inutile l’incontro con Porto Rico domenica mattina. Del resto, era questo il giorno sul quale si erano posati gli occhi di tutti, addetti ai lavori e non, al momento del sorteggio prima (con annesso “Italia” di Kobe Bryant) e del rilascio delle date poi. Sarà un pomeriggio italiano, che corrisponde alla sera di Wuhan, da vivere con il fiato più sospeso che mai. La speranza dell’Italia cestistica è che la notte di Berlino del 2015, in cui Gallinari e Belinelli infilarono qualsiasi cosa, possa ripetersi.

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federico.rossini@oasport.it

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Credit: Ciamillo

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