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Basket
Basket, Mondiali 2019: Italia generosa, ma la Serbia ha messo a nudo tutte le lacune strutturali degli azzurri
L’Italia ha perso la sua prima partita ai Mondiali di basket. Non è bastato il cuore ed il coraggio alla squadra di Meo Sacchetti contro la fortissima Serbia. La formazione di Sasha Djordjevic si è imposta per 92-77 al termine di una sfida che ha visto gli azzurri in contatto con i serbi per venticinque minuti, prima di crollare e subire il gioco di Bogdanovic e compagni.
E’ un ko che ci si aspettava perché la Serbia è probabilmente la squadra più forte di tutto il Mondiale e la principale candidata, per quello che si è visto in Cina, alla vittoria finale. Una formazione attualmente non alla portata dell’Italia, che ha comunque provato a giocare alla pari con i serbi, restando in partita fin quando le energie ci sono state.
Un’Italia sicuramente coraggiosa e che ha anche assaporato ad un certo punto l’impresa. Le giocate di Gallinari hanno spinto gli azzurri fino al -2 a metà terzo quarto (55-53), prima di subire un parziale terrificante di 15-2. La Serbia ha costruito il break decisivo sfruttando proprio le debolezze dell’Italia. Raduljica, neanche Milutinov e Marjanovic, ha avuto la possibilità di dominare in mezzo all’area, prendendosi falli a ripetizione.
Un bonus arrivato troppo presto e la Serbia ha sfruttato subito questo vantaggio. Si sono visti i limiti strutturali di una squadra a cui mancano muscoli e centimetri. In vista della Spagna è una cosa che preoccupa, perché Marc Gasol è un altro giocatore che può fare malissimo alla difesa azzurra. Sicuramente gli spagnoli sono meno fisici dei serbi, ma è innegabile come a questa Italia manchi qualcosa.
Dovrà essere bravo Meo Sacchetti a trovare le giuste contromisure e probabilmente su Gasol ci finirà ancora Danilo Gallinari, che oggi ha marcato spesso un colosso come Nikola Jokic. Fondamentale diventerà anche il lavoro dei vari Brooks e Biligha, a cui l’energia e la volontà non mancano, ma anche quello degli esterni. Serve una pressione totale di squadra, quaranta minuti di grandissima intensità, perché venerdì ci giochiamo il futuro nel Mondiale.
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Credit Ciamillo