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Basket, Supercoppa Italiana 2019: nella seconda semifinale Venezia favorita su Brindisi che però avrà dalla sua il pubblico di Bari

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Al PalaFlorio di Bari alle 20,30 di stasera andrà in scena la seconda semifinale della Supercoppa Italiana 2019 tra i campioni d’Italia dell’Umana Reyer Venezia e la Happy Casa Brindisi.

I lagunari di coach Walter De Raffaele, vincitori dell’ultimo titolo tricolore in finale su Sassari, sembrano addirittura rinforzati rispetto alla scorsa stagione. E’ vero che non ci saranno più Marquez Haynes e Deron Washington ma è arrivato da Avellino, squadra scomparsa dal panorama nazionale, un azzurro, Ariel Filloy, peraltro presente due anni fa in occasione dell’altro recente scudetto Reyer, al posto di un altro azzurro, Paul Biligha, trasferitosi a Milano. Dalla città irpina è approdato in laguna Ike Udanoh e da Brindisi Jeremy Chappell, che giocherà quindi la semifinale da ex di turno. Sono tutti rimasti da campioni d’Italia invece Michael Bramos, Bruno Cerella, Austin Daye, Andrea De Nicolao, Valerio Mazzola, Julyan Stone, Stefano Tonut, Gasper Vidmar e Mitchell Watt.

Il roster dei pugliesi di coach Frank Vitucci, una delle squadre sorpresa della scorsa stagione, è notevolmente cambiato: se ne sono andati Tony Gaffney, Riccardo Moraschini (preso da Milano) e, come detto, Chappell, ma ci sono molti volti nuovi come Luca Campogrande, da Avellino, Raphael Gaspardo, da Reggio Emilia, Antonio Iannuzzi, da Varese, e il giovane Riccardo Cattapan. Per quanti riguarda gli stranieri sono arrivati Kelvin Martin dalla Virtus Bologna, Darius Thompson grande protagonista a Leiden e Tyler Stone che però si è infortunato al ginocchio sinistro e rimarrà fermo per un po’. L’acquisto dell’ultimo minuto è quello del centro tedesco di chiara origine serba Bogdan Radosavljevic, sono rimasti invece due colonne come capitan Adrian Banks e John Brown.

Venezia è alla terza apparizione in Supercoppa, dopo la semifinale persa dell’edizione 2015 e la sconfitta in finale del 2017 mentre Brindisi fu presente nel 2014, in tutte e tre le occasioni furono sconfitte dalle Scarpette Rosse dell’Olimpia. L’unico dei due coach ad aver già vinto il trofeo è Vitucci, che nel 2006 da vice a Treviso sostituì coach David Blatt, assente per motivi religiosi, e sconfisse Napoli quando il trofeo si assegnava in gara unica. De Raffaele e Vitucci si sono incontrati cinque volte, tutte in campionato, con 4 vittorie a 1 a favore del primo, nella scorsa regular season invece il bilancio è di un successo per parte. Cerella ha già giocato 8 partite di Supercoppa in carriera, quarto di sempre come presenze nella manifestazione, mentre Bramos è quello che ha segnato più punti, 41 punti in 3 partite.

“L’emozione e il desiderio di iniziare una stagione c’è sempre – dice De Raffaele -. Non è stato un precampionato semplice. Abbiamo avuto problemi, non grandissimi ma tra acciacchi e soste ne abbiamo avuti tanti, in primis quelli di Vidmar e Udanoh. E’ stato quindi un precampionato più breve ma per scelta ponderata che ci ha coostretto a rivedere alcuni programmi, ma soprattutto non era previsto di avere così tanti problemi. Arriviamo quindi in un momento al quale non siamo come saremmo voluti arrivare, inutile negarlo, soprattutto dal punto di vista tecnico e fisico, ma comunque credo che arriveremo pronti mentalmente per giocare una partita solida. Cominciamo contro la squadra di casa, che avrà tutto il pubblico a favore e che ha puntato molto su questa Supercoppa, basta vedere il loro ultimo fresco acquisto (Radosavljevic, ndr) effettuato a causa dell’infortunio di Stone che lo terrà fuori per parecchio. Non mi aspetto che saremo fluidi e belli ma spero che riusciremo a essere il più efficaci possibile, tanto più perché è una partita da dentro o fuori”.

“Avremo una grande spinta dal nostro straordinario pubblico, ne sono convinto – ha confermato Vitucci a Tuttosport – . I nostri tifosi non hanno avuto paura di sorbirsi il viaggio notturno per Firenze, figuriamoci per Bari. Abbiamo problemi fisici; Stone, per esempio, starà fuori per un po’. Noi ci proviamo e vedremo come andrà. Sarà un’annata molto dura perché, al di là delle quattro squadre che si stagliano per talento, ovvero Milano, Venezia, Sassari e Virtus Bologna, vedo grande equilibrio. Inoltre noi abbiamo anche un altro compito: dopo la scomparsa di Avellino, dobbiamo essere il simbolo di un sud orgoglioso in Serie A“.

 

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massimiliano.valle@oasport.it

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Credit: Ciamillo

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