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Berrettini-Nadal, US Open 2019: sfida ai limiti dell’impossibile. Il romano deve evitare un Federer-bis

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Un urlo, un sorriso e un emozione: questo e tanto altro ha travolto Matteo Berrettini sull’Arthur Ashe a New York (Stati Uniti). Il 23enne romano continua la sua corsa nello US Open di tennis, ultimo Slam della stagione, e tinge d’azzurro Flushing Meadows. E’ la prima volta che un italiano (tabellone maschile), in questa sede, è riuscito ad arrivare a tanto perché 42 anni fa, quando il buon Corrado Barazzutti raggiunse il penultimo atto (sconfitto poi da Jimmy Connors), si giocava sulla terra verde di Forest Hills.

Matteo è dunque il primo azzurro a conseguire un risultato di questo genere sul cemento in un Major e nello stesso tempo è il più giovane semifinalista della storia del tennis italiano in un torneo di questa tipologia. Risultati considerevoli di un’annata assolutamente speciale: 34 vittorie in 49 match disputati, tenendo conto di due titoli a Budapest e a Stoccarda, di un atto conclusivo raggiunto a Monaco di Baviera (sconfitto da Garin) e di due semifinali a Sofia e ad Halle, oltre ovviamente agli ottavi di finale a Wimbledon (ko contro Roger Federer).

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Dando uno sguardo al ranking, l’italiano è in una posizione che neanche il più ottimista dei suoi supporters poteva immaginare: n.13 del modo e n.9 nell’ATP Race. Un match decisamente emozionante quello contro Gael Monfils (n.12 ATP) in cui Matteo ha dimostrato doti morali fuori dal comune, funzionali al successo nel tie-break del quinto set.

In semifinale, però, ora c’è uno che qualcosa ha vinto in carriera. Ci si riferisce allo spagnolo Rafael Nadal, tre volte vincitore dello Slam statunitense e grande favorito per il successo finale, viste le premature uscite di scena del n.1 del ranking Novak Djokovic e del n.3 Roger Federer. Rafa fino ad ora ha espresso un tennis di grande livello, trovando tante risposte dal fondamentale del servizio, in passato un suo punto debole. Berrettini avrà quindi un ostacolo complicatissimo ma l’obiettivo è chiaro: non replicare quanto è avvenuto negli ottavi di finale a Wimbledon contro Federer.

Quel 6-1 6-2 6-2 è stato decisamente troppo per lui, che ha l’obbligo di giocarsela con coraggio, come fatto fino ad ora, senza temere troppo il suo rivale e senza ovviamente sottovalutarlo, ma su quest’ultimo aspetto non si dovrebbe proprio correre pericolo. L’azzurro cercherà di far valere le sue armi (servizio e dritto) per mettere in difficoltà Rafa. Un match inedito tra i due, visto che non ci sono precedenti, e ancor più interessante per questo. Sulla carta non c’è storia ma il tennis lo conosciamo, è la specialità “inventata dal Diavolo” e allora chissà…

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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