Boxe
Boxe, Mondiali 2019: l’Italia resta nuovamente a zero. Movimento in crisi cronica, non si intravede una risalita
L’Italia torna dai Mondiali di boxe senza nemmeno una medaglia per la terza volta consecutiva: gli ultimi podi risalgono al 2013 quando Clemente Russo si laureò Campione tra i 91 kg, Domenico Valentino e Roberto Cammarelle festeggiarono il bronzo tra 60 kg e +91 kg. Da quel momento il nulla totale nella rassegna iridata per il Bel Paese che sembra quasi sparito dai radar della boxe dilettantistica nell’appuntamento più importante. A Ekaterinburg il bilancio è stato estremamente negativo con quattro sconfitte all’esordio, una impossibilità di combattere il secondo turno per referto medico contrario e una eliminazione molto discutibile ai quarti di finale: risultati sottotono e poco incoraggianti a nove mesi dalle Olimpiadi di Tokyo 2020, gli azzurri saranno impegnativi nei tornei di qualificazione che andranno in scena il prossimo anno ma vista la situazione non sarà semplice staccare il pass a cinque cerchi.
Il nostro movimento fatica terribilmente, è vero che in Russia non si sono presentati Clemente Russo e Manuel Cappai ma il resto del contingente non è riuscito a esprimersi al meglio ed è innegabile che la nostra boxe stia attraversando uno dei momenti più critici degli ultimi venti anni. Altrettanto evidente è la crisi cronica di un movimento che fatica a riprendersi e a essere competitivo a certi livelli, la risalita appare molto difficile e la situazione non è delle migliori: serve una pronta reazione e non sarà semplice averla proprio in prossimità dei Giochi.
Ci si aspettava molto da Aziz Abbes Mouhiidine e invece il giovane peso massimo è stato clamorosamente eliminato ai 16esimi di finale dal modesto giordano Iashaish non riuscendo mai a esprimersi al meglio: era la nostra migliore carta da medaglia e invece è uscito subito dal torneo senza esprimersi il suo pugilato fatto di ottima velocità e di capacità di controllare il ring. Un plauso a Salvatore Cavallaro che è riuscito a spingersi fino ai quarti di finale tra i 75 kg dove un verdetto abbastanza discutibile ha favorito il brasiliano Da Conceiçao impedendo all’azzurro di entrare in zona medaglia. Molto deludente Federico Serra che si è dovuto arrendere al cospetto dello statunitense Angeletti ai 16esimi di finale della 52 kg, peccato invece per Gianluigi Malanga che aveva superato l’estone Kamanin tra i 69 kg ma poi una brutta ferita all’occhio non gli ha permesso di affrontare Johnson, Francesco Iozia non si è presentato sul ring per affrontare McCormack e Mirko Carbotti ha cercato di dare il massimo al debutto in una competizione di questo spessore ma poco ha potuto contro Boulodinats ai 16esimi di finale tra i supermassimi.
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Foto: FPI