Calcio
Calcio, Gianni Infantino: “L’Italia deve applicare punizioni esemplari per episodi di razzismo”
Nelle ultime settimane si stanno, purtroppo, moltiplicando gli episodi di razzismo negli stadi italiani. Era successo qualche settimana or sono a Cagliari nei confronti dell’interista Romelu Lukaku (dopo che negli anni scorsi era già successo nello stesso stadio sia con Blaise Matuidi, sia con Moise Kean), quindi nella giornata di ieri è toccato a Dalbert nel corso di Atalanta-Fiorentina, solo per citare i due episodi più eclatanti.
Nel primo caso tutto si è risolto con un nulla di fatto a livello di giudizio sportivo, ma con una presa di posizione netta della dirigenza isolana. Ieri, invece, l’arbitro Orsato ha fatto sospendere il match dello stadio Tardini di Parma, per far leggere un comunicato e dare un primo segnale ai tifosi che stavano bersagliando l’esterno sinistro brasiliano.
Su questa scia si inserisce Gianni Infantino, presidente della FIFA che, interpellato dalla BBC, non usa giri di parole da inviare ai dirigenti del calcio italiano che, a suo dire: “… dovrebbero applicare punizioni esemplari come accade in Inghilterra per punire i tifosi che si macchiano di insulti razzisti. In Premier League chi viene colto sul fatto viene bannato dallo stadio e questo è il mezzo giusto per fare capire a tutti che non si può tollerare il razzismo sia nel calcio, sia nella vita di tutti i giorni”.
Il numero uno del calcio mondiale prosegue nella sua disamina. “In Italia la situazione non è migliorata, con alcuni casi che non hanno portato a sospensioni o sanzioni. Ognuno di noi deve combattere il razzismo con l’educazione, la condanna e la discussione. Penso che sia fondamentale identificare subito i responsabili ed estrometterli dall’impianto sportivo. Ci vuole, come in Inghilterra, la certezza della pena. Non si può avere paura di condannare i razzisti, dobbiamo combattere contro di loro fino a che non si fermeranno”.
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alessandro.passanti@oasport.it
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Foto: Infantino calcio Marco Iacobucci EPP Shutterstock.com